Roma, 29 giugno 2023.
Parte sabato 1°luglio l’edizione numero 110 del Tour de France, la Grande Boucle, in un percorso da sud-ovest a est mai visto.
Diversi gli inediti in questa versione come gli appena 22 km. a cronometro, i quattro arrivi in salita di cui nessuno nell’ultima settimana di corsa che si chiuderà il 23 luglio a Parigi.
Partenza da Bilbao, Paesi Baschi, con il primo assaggio dei Pirenei tra la 5°e 6° tappa, il ritorno del mitico Puy de Dome dopo più di trent’anni, alla 9°.
Come detto uno strano disegno, come una freccia in diagonale, che dalla settima tappa con arrivo a Bordeaux piega verso il Massiccio Centrale per poi virare verso i Vosgi e le Alpi.
Abbandonate tutte quelle tappe interlocutorie, nel nord-ovest della Francia di fronte all’oceano Atlantico, che parecchio condizionavano i corridori per le insidie dei forti venti.
Un totale di 3.404 km. per 21 tappe, con soli due giorni di riposo, ed un dislivello complessivo di circa 56.000 metri.
Favorito numero uno il vincitore uscente Vingegaard per la sua condizione dimostrata nel recente Giro del Delfinato e di riflesso per quello che potrà dare Pogacar dopo la frattura dello scafoide nello scorso aprile.
Crediamo che il pronostico non si discosti dai due appena citati anche perché, rispetto ai tempi che furono, le grandi squadre non consentono più la realizzazione delle fughe-bidone.
Fughe dove un corridore medio poteva tentare il colpaccio per poi difenderlo strenuamente fino alle tappe finali.
C’è da valutare con interesse e simpatia il ritorno del colombiano Egan Bernal, vincitore dell’edizione del 2019, dopo lo spaventoso incidente del gennaio 2022 dove rischiò la vita in una ripida discesa tamponando un autobus a 65 km. orari!
La pattuglia italiana è ridotta all’osso, nella speranza di una buona tenuta in classifica di Giulio Ciccone e di qualche colpo di mano di Alberto Bettiol.
Primo aggiornamento nel giorno di riposo di Clermont Ferrand il 10 luglio prossimo.
