Dopo sette lunghi anni un rappresentante del nostro ciclismo rivince una delle grandi classiche del panorama internazionale, la classica “delle foglie morte” o se volete il campionato del mondo d’autunno.
Era dal 2008, ultimo vincitore di una classica Damiano Cunego proprio al Lombardia, che il nostro movimento non portava un vincitore e ieri il nostro corridore più rappresentativo ha sbaragliato il campo dei partecipanti.
Non è mai facile rispettare un pronostico nello sport perché tante possono essere le variabili al momento della gara; men che meno in una corsa ciclistica dove in un percorso di circa 250 km. può veramente succedere di tutto, da una foratura ad una crisi di fame ad una caduta.
Al netto di tutto ciò lo squalo siciliano ha racchiuso tutta la negatività di una stagione trasformandola in energia positiva, in rabbia agonistica dopo il parziale fallimento del Tour e l’onta dell’esclusione alla Vuelta per indebito traino.
Nibali ha sagacemente pilotato la sua squadra per tutto l’arco della corsa, resa molto dura da asperità rilevanti come il muro di Sormano e la rampa del Civiglio e proprio nella discesa che portava verso il traguardo del lungolago di Como l’attacco che ha stroncato avversari come Valverde, Moreno e Thibaut Pinot con un vantaggio intorno ai 30’’ che gli hanno consentito, nonostante qualche piccola difficoltà sul San Fermo, di arrivare con le braccia levate al cielo.
Grande è stata la collaborazione di Diego Rosa, compagno di squadra di Nibali, che ha fatto per gran parte della corsa quello che in gergo si dice “il lavoro sporco”, un ragazzo di cui sentiremo parlare in futuro anche per le grandi corse a tappe.
Adesso la stagione è finita ma un ultimo flash lo faremo domani presentandovi il percorso del prossimo Giro d’Italia che verrà svelato all’Expo di Rho alla presenza, tra i tanti, del Campione del Mondo uscente Peter Sagan.