Ciclismo

Ciclismo – Presentazione Tour de France 2019

106° edizione della Gande Boucle

Roma, 31 ottobre 2018 – Giovedì scorso, 25 ottobre, si è svolta a Parigi al palazzo dei Congressi la cerimonia di presentazione dell’edizione numero 106 della corsa più importante del mondo, il Tour de France.
Come detto edizione nr. 106 ma 100 anni fa, nel 1919, fu istituita la maglia gialla e 50 anni fa la prima vittoria del “cannibale” Eddy Merckx a cui è dedicata la partenza da Bruxelles il 6 luglio 2019. Il belga ha ovviamente gradito tale riferimento ed era presente alla cerimonia insieme ad Hinault ed Indurain come unici vincitori, insieme a Jacques Anquetil, in vita, del Tour per 5 volte.
Sempre più la kermesse gialla si sta uniformando al modello italiano nel tracciare un percorso che non preveda la noia delle prime nove/dieci tappe pianeggianti ad esclusivo uso dei velocisti; ci sarà già dalla seconda tappa una cronosquadre di 27 km., per arrivare alla sesta frazione a La Planche des Belles Filles, primo impegnativo arrivo in salita, che avrà un finale su terra battuta ad oltre il 20% di pendenza.
Ci saranno due giorni di riposo, un’altra crono, stavolta individuale, alla 13° tappa ed altri quattro arrivi in salita col mitico Tourmalet, l’inedito Prat d’Albis, Tignes e Val Thorens con arrivo a 2365 mt.
Curioso il disegno del tracciato che parte dal Belgio, si entra nel nord della Francia, poi un taglio trasversale fino ai Pirenei, senza mai transitare per la parte atlantica, che verranno scalati prima delle Alpi per chiudere, dopo un trasferimento aereo, con la passerella ai Campi Elisi di Parigi il 28 luglio.
Christian Prudhomme, direttore del Tour, nel presentare la “Grande Boucle” ha voluto sottolineare la terz’ultima frazione dove i corridori scaleranno l’Iseran la cui vetta è a 2.770 mt. prima della salita finale di Tignes.
“L’Iseran è il valico più alto delle Alpi francesi ed ha tutti i colori del cielo, sembra di essere sul tetto è magnifico” ha ribadito Prudhomme, aggiungendo: “il mito spesso nasce dalla rarità, ma c’è anche l’altitudine e i paesaggi d’alta montagna”.
I francesi sono maestri nel presentare il Tour, il loro gioiello, tuttavia rimango dell’idea che le montagne del Giro hanno un coefficiente di difficoltà e durezza molto superiori.
Ca va sans dire…..

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