Roma, 29 agosto 2019. Al tramonto della prima tappa della 107°edizione del Tour de France, vinta in volata dal norvegese Kristoff prima maglia gialla, presentiamo questa anomala kermesse nel periodo post-covid che ha stravolto tutto il calendario delle gare.
Ventuno tappe, quasi 3.500 km. totali, con una sola cronometro di appena 36 km. e quattro arrivi in salita a voler certificare che il disegno degli organizzatori è orientato verso gli scalatori con una segreta speranza di vedere competitive le due punte francesi, Bardet e Thibaut Pinot, per una vittoria che manca ai transalpini da ben 35 anni.
Anomalo anche il tracciato con la rinuncia totale verso il nord della Francia, a parte la passerella finale di Parigi, un’esagerata concentrazione di tappe nel sud-est francese e la novità assoluta della rinuncia alle grandi e storiche vette come il Tourmalet e il Galibier. A proposito di rinunce ha destato stupore il pragmatismo della Ineos, ex team Sky, che ha escluso in un solo colpo Froome e Thomas vincitori di 6 Tour nelle ultime 8 edizioni a beneficio del campione uscente Bernal supportato da Carapaz. Nel tentativo bulimico della Ineos di vincere tutte e tre le grandi corse a tappe Thomas è stato dirottato verso il Giro e Froome verso la Vuelta.
Oltre al colombiano Bernal sono accreditati come papabili vincitori gli sloveni Roglic e Pogacar, oltre ai citati francesi di cui sopra, con un’attenzione verso Dumoulin, Quintana e il coraggioso Alaphilippe grande protagonista lo scorso anno.
Nel ribadire le enormi misure di sicurezza in tema di prevenzione Covid e non solo, molto appetibili i premi con il vincitore che si prenderà 500.000 €, con 200.000 € al secondo e 100.000 € al terzo, mentre ai parziali vincitori di tappa andranno 11.000 €.
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