La maglia gialla Chris Froome non ha fatto una piega nelle ultime tappe che si presentavano insidiose ed adatte ad agguati, anzi in più di un’occasione ha mostrato una freddezza comportamentale oltre ad avere un aiuto di base dalla sua squadra, il team SKY.
Hanno provato in diverse circostanze a scattargli in faccia, da Quintana a Valverde allo stesso Nibali che ha dato buoni segnali di ripresa, niente però a che vedere con il Nibali dello scorso anno.
Froome, al di là di qualche leggera incertezza, ha seguitato a “mulinare” le sue gambe ed in breve ha annullato tutti gli attacchi più importanti che, a dire il vero, non sono mai stati così significativi.
Vedremo da domani fino a sabato prossimo se le difficoltà alpine porteranno qualche novità con tre arrivi in salita di cui l’ultimo sabato 25 luglio all’Alpe d’Huez.
Più delle imprese dei corridori, comunque degna di nota la terza vittoria del velocista tedesco Andrè Greipel di domenica, in questi giorni molto si è detto e scritto sui presunti valori espressi dalla maglia gialla a cui è stata riservata una critica serrata da parte dell’emittente France 2, oltre alla vergogna del lancio di liquido organico da parte di uno spettatore durante la tappa di sabato scorso.
Sono stati contestati a Froome ed al suo staff i valori espressi nella vittoriosa tappa di La Pierre-Saint-Martin, quando il britannico ha stracciato tutti col suo “mulinare” in frequenza di pedalata e da questo punto di vista la difesa del team SKY è stata quella della particolare fisiologia dell’atleta unitamente ad una qualità innovativa negli allenamenti effettuati.
La presa di posizione di France 2 è rischiosa perché se non si hanno prove inoppugnabili a sostegno non è corretto mettere alla berlina un protagonista che poi deve subire qualche “attenzione” non richiesta da parte dell’ignorante di turno.
Per rimanere alla stretta attualità prima vittoria di un atleta di una squadra italiana ieri a Gap nella 16° tappa con lo spagnolo Plaza Molina della Lampre che ha battuto lo slovacco Peter Sagan sempre più maglia verde del Tour, ma la cosa più significativa è stata lo scatto di Vincenzo Nibali sull’ultima salita a circa 10 km. dall’arrivo che ha permesso al siciliano di guadagnare 26’’ sulla maglia gialla.
Un piccolo segnale che però fa ben sperare per le ultime tappe alpine, per lo meno per un recupero morale oltre che fisico dello squalo siciliano.