Roma, 17 marzo 2021 – L’America’s Cup rimane in Nuova Zelanda. La 36^ edizione del più prestigioso ed antico trofeo sportivo è stato conquistato da New Zealand per 7 regate a 3 .
Gli sfidanti italiani di Luna Rossa hanno dovuto capitolare di fronte alla superiorità tecnica e strutturale del monoscafo volante denominato Re Rehutai in lingua Maori.
Nella sfida conclusiva , dopo un iniziale rinvio per insufficienza di vento, ha pesato ancora una volta la maggiore velocità di NZ di circa due nodi su qualsiasi andatura.
Troppi per consentire a Luna Rossa di mantenersi in regata per tutti i sei lati del percorso.
Grazie, ancora, alla destrezza nella prepartenza, soffiando un vento medio- leggero sui 10-12 nodi, Luna Rossa è riuscita a partire in testa ed ad alternarsi al comando con NZ nel primo lato di bolina.
Soltanto nell’approccio alla prima boa veniva sopravanzata dalla maggior potenza dell’avversario, girando con 7″ di ritardo.
La bravura dei timonieri Francesco Bruni, James Spitthill e del randista Pietro Sibello consentiva al monoscafo volante italiano di mantenersi in contatto con NZ nel lato di poppa. L’andatura ancor più favorevole ai Kiwi di Peter Burling.
Nella seconda bolina, gli All Blacks non avevano difficoltà a scegliersi il lato destro per involarsi con vantaggi progressivi verso il traguardo che tagliavano con 46 secondi di vantaggio.
Impietosi i numeri favorevoli ai detentori della Vecchia Brocca delle 100 Ghinee.
In quanto a nodi di velocità media: bolina 32,50 contro 31,00; poppa 40,42 contro 38,77; massima 48,70 contro 45,90.
Formidabile, dunque, il rendimento dell’equipaggio italiano che consente – nella regata odierna, come nei precedenti – di mantenersi competitiva.
Purtroppo, ieri, quando la destrezza nella manovra stava facendo la differenza pro Luna Rossa, buchi e salti di vento sono andati in soccorso ai padroni di casa.
Oggi, invece, vento stabile senza buchi o salti a dare eventuale mano a chi stava dietro, Luna Rossa. Forza degli Dei Maori!
I Kiwi raggiungono il 4 successo nelle 36 edizioni nell’America’s Cup. Secondi solo alle imbarcazioni dei vari Club Nautici statunitensi, fra cui 25 di New York.
L’Italia è andata tre volte vicino alla storica impresa a cui è stata ammessa quale vincitrice della Coppa degli Sfidanti – Il Moro di Venezia,1992; Luna Rossa nel 2000 e 2021.
In verità due volte una vela italiana è riuscita ad inserirsi nel blocco anglosassone: quella del romano Ernesto Bertelli, imprenditore farmaceutico di successo mondiale naturalizzato svizzero.
Con lui nel ruolo di navigatore, il suo Alinghi, ha portato la Brocca per la prima volta nel Mediterraneo superando due volte New Zealand nel 2003 e nel 2007.
Non c’è due senza tre. Quale vincitore della Coppa Prada, sicuramente Luna Rossa sarà in lizza per la prossima Coppa America’s Cup nella veste importante di co-organizzatore.
Magari Bertelli sarà in grado di riportare i monoscafi volanti verso avventure meno tecnologiche più vicine al velismo tradizionale, in cui l’elemento umano gioca il ruolo principale.
CALCIO – ATALANTA PUNTA DA UN “BUCO” DEL PORTIERE
È stata, comunque, una nottata, questa ultima, piuttosto triste per lo sport italiano: chiusura dell’America’s Cup di vela; sconfitta dell’Atalanta a Madrid per 3-1 con uscita agli Ottavi di Champions di calcio.
Sullo sfondo: da una parte questioni di nodi e di buchi di vento.
Dall’altra, per un maldestro rinvio del portiere bergamasco Sportiello: pallone agganciato da Modric per la rete iniziale di Benzema.
Le squadre di calcio possono giocare anche bene e meritare.
Ma, a volte, i portieri fanno la differenza: Gasperini manda in campo a Madrid, Sportiello considerandolo più forma di Gollini (Numero Uno degno di Donnarumma).
Si guardi come va a finire?! Si esce dalla Champions!
A volte anche i grandi allenatori pigliano topiche quando vogliono strafare e stupire.
Sicuramente in questa Atalanta a Madrid sia Gollini che Gomez avrebbero fatto molto comodo!
SCI – SOFIA GOGGIA RINGRAZIA TROPPA NEVE
A rischiarare la giornata sportiva a Bergamo ed in Italia, arriva l’ufficializzazione che alla sciatrice bergamasca Sofia Goggia, appiedata da infortunio nelle ultime settimana – è stata assegnata la Coppa del Mondo di discesa libera.
Anche quì di mezzo il mete: la troppa neve caduta in Svizzera, ha obbligato gli organizzatori delle finali della coppa, a cancellare le prove.
La velocista Bergamasca, grazie alle 4 vittorie ed al secondo posto ottenuti prima dell’infortunio, era in testa alla classifica della specialità.
Un titolo vinto con merito e giustizia che si aggiunge a quello di Marta Bassino, nello slalom gigante.