Rugby
RBS 6 Nazioni – Contro l’Italia la Francia pesca in Indocina. E l’Italrugby ? Perdura
Roma, 8 marzo 2017 – Conor O’Shea, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby, ha ufficializzato la formazione che sabato 11 marzo allo Stadio Olimpico di Roma affronterà la Francia nella quarta giornata dell’RBS 6 Nazioni 2017.
Il calcio d’inizio dell’incontro è fissato alle ore 14.30, in diretta su DMAX canale 52 dalle 14.50 con Rugby Social Club prima di lasciare spazio alla telecronaca di Antonio Raimondi e Vittorio Munari.
Tre i cambi nella formazione titolare scelta dal tecnico irlandese rispetto al XV visto in campo a Twickenham contro l’Inghilterra domenica 26 febbraio, con Esposito all’ala dal primo minuto per Bisegni – non al meglio della condizione – Canna all’apertura in sostituzione di Tommaso Allan, infortunatosi proprio contro gli inglesi, e Leonardo Ghiraldini che torna in campo dal primo minuto per Gega, alle prese con un lieve infortunio.
Integralmente confermata, per il resto, la formazione titolare vista in campo nel terzo turno, con Edoardo Gori che raggiunge a quota sessanta caps due monumenti del rugby azzurro come Serafino Ghizzoni e Massimo Giovanelli e si conferma – dietro ad Alessandro Troncon ed ai suoi 101 caps – il mediano di mischia più presente di sempre nella storia della Nazionale.
Cap numero 125 invece per capitan Sergio Parisse, che supera l’ala Springbok Bryan Habana all’ottavo posto nella lista degli atleti più presenti di sempre sulla scena internazionale e guida gli Azzurri sul campo per la settantanovesima volta in carriera.
Possibile esordio dalla panchina per la giovanissima ala della Benetton Treviso Luca Sperandio, convocato da O’Shea per la prima volta proprio in vista della sfida di sabato all’Olimpico: se utilizzato, il trequarti classe 1996 diventerebbe l’atleta numero 668 nella storia della Nazionale.
La partita di sabato segna il quarantesimo scontro diretto tra l’Italia e la Francia, con bilancio di trentasei successi francesi e tre italiani, l’ultimo datato 2013 proprio all’Olimpico.
Direzione di gara, per il derby latino del Torneo, affidata al più giovane dei fischietti del panel internazionale, il neozelandese O’Keeffe, appena ventottenne.
Per quanto riguarda la Francia, il C.T. stransalpino Guy Noves ancora non ha annunciato il XV che scenderà in campo sabato pomeriggio. Aspetta notizia dagli ultimi allenamenti. Infatti dopo la sconfitta per 19-9 subita dall’Irlanda ha ritenuto opportuno rinnovare il campo dei convocati. Infatti la sua posizione nei Tornei non è certo all’altezza del suo rango tecnico e storico. Una sola vittoria su tre partite a Parigi contro la Scozia per 2-16. Nelle altre due contro l’Inghilterra e l’Irlanda ha lottato alla pari ma alla fine ha ceduto le armi.
Una prova mediocre a Roma ed il grande movimento rugbystico francese andrebbe a gambe all’aria.
Noves, in vista di questo Torneo, aveva operato un cospicuo rinnovamento dei suoi elementi. Ma il cambio della guardia non ha portato finora risultati soddisfacenti.
I problemi della Francia, come quelli dell’Italia, sono soprattutto in mediana cioè, nella individuazione della cabina di regia. In tal senso Noves è andato a ripescare un giocatore (che non è mai stato nemmeno un fenomeno, ma comunque di grande esperienza) che gioca regolarmente come titolare nel fortissimo Tolone, ma non più nella Nazionale maggiore da cui da tempo era stato accantonato. Parliamo del franco indocinese Francoise Trinh-Duc, 30 anni, 55 presenze nella Nazionale francese.
Dunque la Francia, una dei Grandi del rugby mondiale, con un campionato professionistico fra i più forti del mondo, con una base di molte centinaia di migliaia di giocatori, per la necessità di disporre di un mediano di mischia maturo – cioè in grado di leggere la partita ed eseguire le cose necessarie da farsi – convoca un giocatore che aveva troppo presto pensionato. Nel ruolo di mediano di mischia l’esperienza è, invece, un aspetto basilare.
Naturalmente avendo tutti i requisiti tecnici ed atletici a posto.
La vicenda di questo francese con gli occhi a mandorla per via del nonno ricorda molto da vicino quello di un giocatore che nel week end ha portato una squadra italiana, il Benetton Treviso a mettere alla corda la titolata e prestigiosa formazione irlandese dell’Ulster nella partita di Lega Pro12. Il XV di Glasgow, zeppo di giocatori che tre settimane prima avevano rifilato 62 punti agli azzurri, erano giunti a Treviso per seppellire la Franchigia Veneta sotto un cumulo di meta e produrre punti bonus, invece , hanno dovuto sudare sette camicie per portare in Irlanda un risultato (19-7) restato in bilico fino all’ultimo istante.
Dietro la maiuscola prova – la migliore in assoluto della stagione per le due supersquadre italiane (Zebre Parma e Benetton Treviso) – per qualsiasi osservatore è stato Tito Tebaldi, il mediano di mischia parmense rientrato in Italia quest’anno dopo due anni da professionista prima fra le fila del quotatissimo club gallese degli Ospreys e poi con i bei noti londinesi Harelquins. Le regia di Tebaldi è stata perfetta e così i suoi gesti tecnici in un campo difficile con acqua e vento.
Tito ha disputato 20 match con la maglia azzurra. Si è fatto un’esperienza in club impegnati settimanalmente nel rugby più avanzato internazionalmente. Ha 29 anni: ma se la ricca Francia richiama un giocatore di 30 anni, perchè la povera Italia non fa un cenno ad un giocatore che ne ha di meno in un ruolo dove la stagionatura è un fattore preponderatamente positivo?
Ci domandiamo, ma le cose che stiamo affermando sono state percepite da chi le deve percepire e che sostiene a forza di svariati millioni di euro le due Franchigie Azzurre affinchè producano e tengano caldi i giocatori azzurri? Questa è la prima missione di queste due supersquadre che non giocano nel Massimo Campionato Italiano d’Eccellenza, ma frequentano soltanto gli stadi di Inghilterra, Galles, Scozia ed Inghilterra per fare esperienza al fine della Nazionale Maggiore.
Forse, ci sbagliamo! Forse la prova di Tebaldi è stata ben registrata da chi doveva. E forse presto ne sentiremo parlare. Ce lo auguriamo anche se penso che un pensierino per salvare il salvabile , come la Francia, ed evitare il Cucchiaio di Legno potremmo già averlo fatto o
farlo prima della sfida conclusiva contro la Scozia, l’ex finalino di coda del Torneo con l’Italia.
Formazione dell’ITALIA
15 Edoardo PADOVANI (Zebre Rugby, 9 caps)*
14 Angelo ESPOSITO (Benetton Treviso, 9 caps)*
13 Michele CAMPAGNARO (Exeter Chiefs, 28 caps)*
12 Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 87 caps)
11 Giovanbattista VENDITTI (Zebre Rugby, 41 caps)*
10 Carlo CANNA (Zebre Rugby, 18 caps)
9 Edoardo GORI (Benetton Treviso, 59 caps)*
8 Sergio PARISSE (Stade Francais, 124 caps) – capitano
7 Simone FAVARO (Glasgow Warriors, 35 caps)*
6 Abraham STEYN (Benetton Treviso, 9 caps)
5 Andries VAN SCHALKWYK (Zebre Rugby, 10 caps)
4 Marco FUSER (Benetton Treviso, 19 caps)*
3 Lorenzo CITTADINI (Aviron Bayonnais, 56 caps)
2 Leonardo GHIRALDINI (Stade Toulousain, 84 caps)
1 Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby, 12 caps)*
a disposizione
16 Tommaso D’APICE (Zebre Rugby, 12 caps)*
17 Sami PANICO (Patarò Calvisano, 8 caps)*
18 Dario CHISTOLINI (Zebre Rugby, 16 caps)
19 George BIAGI (Zebre Rugby, 18 caps)
20 Maxime Mata MBANDA’ (Zebre Rugby, 6 caps)*
21 Giorgio BRONZINI (Benetton Treviso, 6 caps)
22 Tommaso BENVENUTI (Benetton Treviso, 40 caps)*
23 Luca SPERANDIO (Benetton Treviso, esordiente)
*è/è stato membro dell’Accademia FIR “Ivan Francescato”