Roma, 2 Dicembre 2018 – Inizierà martedì a Roma la rassegna cinematografica “La conquista dell’impero e le leggi razziali”, in occasione dell’80° anniversario della promulgazione delle leggi razziali. Sede dell’evento, ad ingresso libero, sarà la Casa del Cinema di Roma (Largo Marcello Mastroianni n. 1, Villa Borghese).
L’iniziativa è curata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e dall’Istituto Luce – Cinecittà, in collaborazione con la Casa del Cinema, il Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) – Cineteca Nazionale e l’Università di Roma Tor Vergata.
Il denso e interessante programma si articola su quattro giorni, da martedì 4 a venerdì 7 dicembre 2018; quello conclusivo sarà dedicato ad una giornata di studi. Il programma è consultabile accedendo ai seguenti link: http://www.casadelcinema.it/, http://www.aamod.it .
Nell’ambito della rassegna verrà proiettato mercoledì 5 Dicembre alle ore 17,15 (Sala Kodak) il film “STADIO” del 1934, diretto da Carlo Campogalliani. La pellicola, di cui da decenni si erano perse le tracce, è ambientata nel contesto dei Giochi Littoriali, ed in particolare del mondo rugbistico. La storia particolare di quest’opera cinematografica è stata riscoperta e raccontata nel 2016 in esclusiva dalla nostra testata in collaborazione con ALLRUGBY, la rivista italiana del rugby. L’articolo “Stadio, 1934- Il film ritrovato”, a firma del nostro redattore Alessio Argentieri, è infatti pubblicato sia nel libro collettaneo “LEGGENDE” (autori A. Argentieri, F. Bovaio, A. Caramia, A. Santicchia, L. Spinelli) edito da Attualita.it, sia nel n. 106 di Allrugby.
Si tratta di un’opera di propaganda da vedere, al di là delle considerazioni sulla qualità artistica, soprattutto per il suo valore storico. Nel 1934, Anno XII dell’Era Fascista, la Nazionale italiana di calcio guidata da Vittorio Pozzo conquistò il suo primo titolo di Campione del Mondo. Eppure, in quel momento storico, fu un’altra disciplina sportiva ad essere prescelta dal regime di Mussolini per esaltare e celebrare le virtù sportive e morali della gioventù italiana. Era il rugby, che all’epoca si poteva ancora chiamare con il nome della cittadina inglese dove la tradizione vuole che sia nato; solo più tardi sarebbe stato obbligatorio definirlo “palla ovale”. Il segretario del PNF e presidente del CONI Achille Starace propugnava fortemente la diffusione di questa disciplina; questa frase è sua “il giuoco del Rugby, sport da combattimento, deve esser praticato e largamente diffuso tra la gioventù fascista”.
La proiezione sarà preceduta da una breve presentazione del collega Argentieri. Ai lettori di “www.attualita.it” rivolgiamo l’invito ad assistere all’evento, per il quale l’ingresso è libero fino al raggiungimento del limite di capienza della Sala (64 posti).