Per fare bella figura contro un colosso che attinge da 5 milioni di praticanti, si pretende sopratutto carattere mentre l’Italia mette in mostra e appare, soprattutto negli ultimi anni, in crisi di benessere, cioè significa che i giocatori azzurri (professionisti) si accontentano di godere quello che hanno raggiunto e preferiscono evitare di correre nuovi rischi.
La nostra domanda per Connor O’Shea – “La formazione da lei decisa al termine di due anni del suo mandato, rappresenta il meglio del rugby italiano? Quindi è la sintesi di tutte le sue ricerche per “appprofondire” il parco dei giocatori di livello internazionale? Le sue scelte sono state fatte principalmente per quali aspetti: quello fisico-tecnico oppure anche e, soprattutto, caratteriale?“
O’Shea: “Il problema più importante da risolvere è quello della mancanza di tenuta. In molte partite l’Italia si è mantenuta a lungo alla pari degli avversari battendosi con energie e intensità. Ma tale competitività è andata scemando con il passare dei minuti portando alla sconfitta. Abbiamo lavorato per superare questo handicap e pensiamo di esserci riusciti, lavorando anche sulla mentalità“
Mentalità non è carattere. Oshea li accomuna! Un fatto è comunque accertato in favore del Ct irlandese: in questa squadra hanno fatto contemporeamente comparsa almeno 4 giocatori di grande spessore caratteriale ed è un fatto significativo che da importanza a tutto l’insieme: si tratta del “centro” Castello leader della linea arretrata; di Ghiraldini, tallonatore; di Parisse capitano, e sopratutto del milanese Ferrari, un pilone “fisicamente” brutto ma estremamente eroico. Si può aggiungere anche Zanni, finalmente recuperato.
Queste presenze garantiscono che sotto il profilo caratteriale, questa Italia c’è e può creare all’Inghilterra quei grattacapi che l’anno scorso gli procurarono con l’invenzione della mossa tattica “Fox” che rese la vita impossibile alla squadra inglese per tutto il I° tempo cedendo, soltanto alla distanza.
Questa squadra può garantire al pubblico momenti di alta tensione agonistica.
Comunque, domenica pomeriggio, si saprà contro un’Inghilterra rivoluzionata da squalifica e infortuni, se O’Shea è finalmente sulla strada giusta oppure no.