Rugby Sei Nazioni – Italrugby al via
Contro la Francia senza Parisse: ERRORE
Roma, 02 febbraio 2021 – Primo sabato di febbraio, rientra in scena il Grande Rugby del Torneo delle Sei Nazioni, il più importante appuntamento mondiale del rugby, ma anche di tutto lo sport-show.
Di fronte, allo Stadio Olimpico di Roma (senza pubblico), i XV di Italia e Francia.
Un match scontato a tinte francesi, secondo lo stato delle cose. Ma ancora tutto da giocarsi a guardare bene dentro.
La vigilia è tutta televisiva, come lo sarà il match. Le uniche informazioni arrivano dai comunicati stampa registrati.
Nel primo – targato “intervista a Franco Smith, CT Azzurro,” – si sono apprese (assieme all’elenco dei convocati al raduno romano), le considerazioni di Smith sulle assenze di alcuni giocatori chiave.
Si parla in particolare di elementi importanti nel ruolo di terze linee – numero 8, ovvero: Polledri, Steyn, Parisse – nonchè dell’estremo Minozzi.
Il tecnico sudafricano non drammatizza, anzi approfitta dell’occasione per chiarire le proprie scelte, la propria filosofia gestionale: il ringiovanimento del gruppo azzurro.
In tal senso, nota che la media degli elementi impegnati nella disfida di sabato con i Galletti, è di 24anni.
Una media decisamente assai giovane per gli standard internazionali più elevati, specie nel ruolo di avanti.
Spiegato che non è il Covit a tenere ancora lontani sia Steyn che Polledri, infortunatisi nell’Autumn Cup, il CT accetta la defezione di Minozzi in difficoltà a gestire in Inghilterra (Wasps) la “bolla” anti-Covid.
Più interessante, invece, e tutto da discutere, il mancato richiamo in azzurro di Sergio Parisse, che sta trascinando verso vette prestigiose anche lo Stade Toulousain, dopo gli scudetti parigini.
L’ex capitano azzurro ha 37 anni. L’Italia deve rinnovarsi. Perciò largo ai giovani….
Alt. Proprio non si può essere d’accordo con questa filosofia scolastica, portata in Italia da tecnici stranieri provenienti da ambienti anglosassoni di alto livello come quello sudafricano.
Titolati, capaci, pagati profumatamente anche, appena sbarcati, la loro missione è sempre la stessa: sistemare tutto daccapo; secondo metodologie avanzatissime, ma comunque ricominciare tutto.
Questi bravissimi tecnici recitano sempre il medesimo ripetitivo copione imponendo all’Italrugby l’andatura del gambero.
Perchè il ciclo di crescita non arriva mai a conclusione; specie per gli avanti che non maturano in pochi anni.
Il ciclo di Parisse iniziò con l’esordio in Nazionale nel 2002 contro la Nuova Zelanda.
Dopo 18 anni, World Rugby lo inserisce nel XV del Decennio, con oltre 94mila preferenze, mentre lui in campo spinge Tolosa sempre più in alto.
La Mission dei nuovi CT italiani risulta sempre la stessa, approfondire la base. Portarla a 55 giocatori intercambiabili.
Quindi, se hai più di 24 anni, interessi di meno. E a 37? Vai a fare il nonno!!
Invece sono un patrimonio indispensabile senza il quale non c’è crescita. Si ricomincia sempre tutto da capo.
Il metodo “Smith” funziona per i club che possono programmare la crescita negli anni.
Non in situazioni come il Rugby Guinness Six Nations 2021 dove se ritardi troppo la crescita sei finito e ti possono dare il benservito.
In questa evoluzione, per crescere e mantenere, devi poter utilizzare sempre il meglio.
Se Sergio Parisse è il miglior numero 8 al mondo, Lui dovrà essere presente fintanto che lo è.
La crescita avviene se vinci. Non se perdi bene, con eleganza, mostrando in vetrina giovani talenti.
Questi si immettono quando sono diventati bravi. Non si va in cerca di esperimenti, come nel caso del numero 8 azzurro reso attualmente critico dal CT sudafricano.
Pensare di provare nel ruolo flankers dotati quali Mbanda o Michele Lamaro contro la Francia, è più di un azzardo potendo contare su uno che tutti i Numeri otto francesi se li mangia a colazione.
È ovvio che operazioni del genere si possono fare, ma non con la maglia azzurra.
La Nazionale italiana dispone di due supersquadroni professionistici con cui fare qualsiasi esperimento e maturare qualsiasi crescita.
Si tratta di Benetton Treviso e Zebre Parma. Anzichè bruciare il talento di Lamaro – quando non si può utilizzare nè Steyn che Polledri – basta correre a chiamare Parisse che è sempre pronto a dare una mano come ha fatto per gli ultimi 19 anni.
Ora i giochi di Franco Smith, però, sono ormai fatti.
Contro una Francia – vincente e rinnovata con giudizio – gli azzurri dovranno sabato alle15.15 arrampicarsi sui vetri ma per arginare.
In dicembre i Leoni di Treviso targati Benetton, hanno sbancato Parigi rifilando allo Stade de France (7 volte Campione di Francia, ma senza Parisse) un sonoro 44-20.
In campo fra i trevigiani molti azzurri fra cui Allan e Ruzza.
I francesi non sono imbattibili. Gli azzurri ci sono riusciti 3 volte. Franco Smith forse non lo ha ancora capito.
E così è, per chi lo lascia troppo fare…