Roma, 19 marzo 2022 – L’imminente trentasettesima sconfitta consecutiva nel Sei Nazioni, che si trasforma nell’ultimo minuto di una contesa spasmodica, nella prima volta che l’Italia viola la terra gallese di Cardiff.
Finalmente! È finito il pesantissimo incubo che mortificava lo sport italiano tutto. Non solo quello ovale.
Con la meta di Edoardo Padovani, all’80’, trasformata da Paolo Garbisi, nell’esaurito Millennium Stadium, la disfida Galles-Italia si è conclusa 21-22 per gli azzurri.
Una vera favola. Che è diventata già leggenda, dal momento che ha preso forma e sostanza di un ragazzino figlio di napoletani emigrati a Grenoble.
Tale Ange Capuozzo, messosi in luce a 20 anni non perchè in possesso di qualità fisiche eccezionali, ma, al contrario, per non possederne (1,70 m. per 77 kg).
In compenso, è provvisto di trascinante verve agonistica da autentico gigante.
Il C.T. azzurro, Kieran Crowley, lo ha scoperto alla vigilia di Italia-Scozia. E lo ha immesso fra gli azzurri nel secondo tempo quando Lamaro e soci erano ormai in balia degli avversari.
Ange lo ha ripagato con la segnatura di ben due mete, ma soprattutto indicando che era questo ragazzino campano il soggetto che si cercava per dare la scossa agonistica ad una Nazionale troppo affollata da superman.
Alla luce della presenza di questo normotipo più adatto al calcio che al rugby, l’Italrugby è apparsa una nuova squadra fin dai primi minuti di gioco.
Capuozzo ha cominciato a dare subito il buon esempio, lanciandosi ad aggredire gli avversari ogni volta che veniva in possesso dell’ovale. Il proprio..
Lanciando la sfida ad ogni occasione. Ne è venuta fuori una partita tonica e spettacolare, giocata a ritmi frenetici ma con pochissimi interventi fallosi da entrambe le parti.
L’arbitro irlandese Andrew Brace, ha concesso la prima penalità soltanto dopo 11 minuti di gioco alla mano senza un attimo di respiro: il calcio piazzato del 3-0 messo a segno da Garbisi.
Si è potuto constatare un altro aspetto molto positivo della Nuova Italia “Capuozzana”: Il difetto non era la qualità dei singoli azzurri o del collettivo. Il problema era che si credeva poco in quello che si cercava di ottenere.
Era tutto troppo accademico!
Così al Millennium Stadium, un giocatore poco incisivo quale il mediano di mischia Italo-inglese Callum Braley oggi ha dato ragione al C.T che continuava a credere in lui nonostante la negatività delle sue prestazioni.
Insomma questa Italrugby ha dato ampia assicurazione di avere tutti i titoli per giocare il Sei Nazioni allo stesso livello degli altri antagonisti.
Quanto al fatto di avere raggiunto il successo pieno – primo nella storia – grazie ad una meta messa a segno all’ultimo istante, va immediatamente sottolineato che gli azzurri avrebbero potuto prendere il largo anche in altri momenti della partita.
In particolare quando l’arbitro non ha assegnato, nella ripresa, una meta schiacciata prima da Capuozzo, poi da Braley.
Mentre, prima del 21-15 per i gallessi, Monty Joane aveva sprecato una meta già realizzata per eccesso di egoismo dopo un azione travolgente iniziata dalla propria area di meta.
Proprio lui, il vero autentico fuoriclasse in campo, anche in questa occasione.
Italia, dunque, finalmente promossa nel Sei Nazioni. Capace di attaccare e di placcare (116 placcaggi riusciti dall’inizio della ripresa), di battersi negli uno- contro-uno.
Galles che ha contrastato metro su metro un avversario che non gli dava un attimo di tregua; destinato a trovare, prima o dopo, lo spazio giusto per portarsi in meta.
Galles che alla fine si è dovuto inchinare all’ultima sfida portatagli dal mingherlino estremo azzurro, con uno slalom fra una decina di avversari .
Il tutto stremato da una battaglia durata 80 minuti. Ma con la lucidità di capire che in meta lui ci era ormai arrivato, ma che sarebbe risultata angolata e difficilmente trasformabile.
Avrebbe soltanto portato l’Italia al 20-19 per il Galles.
Così, Ange ha avuto la freddezza di ragionare nei 100 metri di corsa alla massima velocità e destrezza ; capire che in sostegno c’era Edoardo Padovani cui offrire l’ovale per la meta al centro dei pali.
Quella che serviva per i due punti della trasformazione di Garbisi.
Spettacoli così si vedono una sola volta nella vita!
Consegnano agli italiani – ed al rugby – una squadra azzurra che ha rimosso lo zero in classifica al Sei Nazioni ed anche la candidatura permanente alla conquista del Cucchiaio di Legno.
Il 19 marzo 2022 potrebbe venir ricordato nel mondo del rugby come il Capuozzo Day!