Si è concluso il Torneo delle Sei Nazioni di Rugby. Prima l’Irlanda (unificata Nord e Sud) con il Grande Slam, cinque vittorie sui cinque partite.
Ultima l’Italia che, con 5 sconfitte su altrettante partite, conquista il mitico Cucchiaio di Legno riservato goliardicamente all’ultimo in classifica, ma trova il mediano di mischia.
L’Irlanda ha confermato anche nell’ultimo match di essere al momento il miglior XV mondiale, superiore persino alle Nazioni dell’Emisfero Sud, Nuova Zelanda, Sud Africa ed Australia.
I celti in maglia verde praticano un rugby, moderno corale, atletico, spettacolare e vincente.
Lo ha dimostrato anche sabato contro l’Inghilterra, decisa a vendere cara la propria pelle di rappresentante Numero Uno della palla ovale mondiale in quanto a praticanti ed interesse del suo campionato nazionale.
Dietro al punteggio pieno irlandese è la Francia, potenzialmente superiore, nelle individualità ma fortemente distratta a rifinire in ogni dettaglio della squadra che dal 9 settembre al 21 ottobre sarà impegnata nella Coppa del Mondo che si disputa, appunto, in Francia e che i galletti vogliono assolutamente vincere.
Sicuramente hanno provato a conquistare anche il Sei Nazioni 2023 ma lo hanno fatto senza rinunciare ad approfittare della situazione per fare gli ultimi esperimenti. Quindi incappando, in una sconfitta nell’incontro diretto con gli irlandesi.
Ottimo il terzo posto della Scozia con tre successi su Inghilterra, Galles ed Italia. I celti in maglia blu hanno messo a punto una macchina da guerra difensiva quasi insuperabile. Placcano e stoppano tutto ed tutti ma non rinunciano all’offesa con coraggio e determinazione. Pure quando, come contro gli Azzurri, sono privi dei due fuoriclasse chiave, l’estremo Stuart Hoog ed il mediano di apertura Finn Russell.
Inghilterra e Galles hanno profondamente deluso, salvandosi dalla bancarotta grazie ai successi sull’Italia.
Quanto agli azzurri riportano in patria il solo punticino di bonus difensivo (sconfitta per meno di 7 punti) ottenuto contro il Galles.
Al contrario di quanto si potrebbe arguire dai numeri, in realtà il Torneo ha fornito materia per considerazioni molto positive. Il gruppo presentato da Kieran Crowley si è mostrato sempre competitivo in tutte e cinque le partite.
La rosa della squadra si è molto allargata individuando tanti giocatori di assoluto interesse, come i due fratelli Cannone fiorentini. Lorenzo e Niccolò, il tallonatore Giacomo Nicotera e soprattutto confermando Ange Capuozzo come un autentico fuoriclasse, nonostante il fisico minuto.
Assente lui, per infortunio, nel XV azzurro si è spenta la luce.
Crowley ha cercato soprattutto di risolvere il problema fondamentale della regia, della coppia mediana. In particolare del mediano di mischia perchè per l’altro, mediano di apertura , la presenza di Paolo Garbisi e di Tommaso Allan garantisce il massimo che si possa reperire in giro, anche all’estero dove entrambi militano con successo.
Crowley dal suo arrivo l’anno scorso aveva puntato su Stephen Varney italiano di nonno militante nel Gloucester. Un abbaglio clamoroso che per una stagione intera, ha condizionato le fortune di un Italia altrimenti messa piuttosto bene.
Varney è risultato negato nel gioco al piede, nel passaggio e nella lettura della partita, fondamentale per un regista.
Come vice ha selezionato Alessandro Fusco, nipote di Elio, mitico regista degli scudetti della Partenope e della nazionale italiana.
Alessandro è un passo avanti rispetto a Varney, ma ancora non è la risposta che risolve.
Eppure il C.T. la soluzione l’ha già in mano, pronta servita su un vassoio d’argento in quel di Venezia..
La figura di Alessandro Garbisi, fratello minore di Paolo, mediano di apertura titolare azzurro .
Alessandro è già titolare degli azzurrini Under 20. Due fratelli veneziani in mediana , dove l’affiatamento è importante se non fondamentale.
Ma Crowley continua ad insistere su Varney e Fusco, pur convocando Alessandro ai raduni.
Contro la Scozia, finalmente ha lasciato a casa Varney, titolare Fusco Alessandro; In panchina Alessandro Garbisi.
È una partita che l’Italia deve assolutamente vincere per evitare il Cucchiaio di Legno.
Sul campo è evidente l’assenza di un controllo strategico e tecnico-tattico italiano. Si va avanti all’impronta, senza fluidità, ognuno per conto proprio.
La squadra c’è a livello di individualità ma non c’è razionalità e fludità di manovra fra i reparti.
L’Italia continua a commettere errori elementari ed irrazionali che mandano all’aria quanto di buono viene costruito.
Gli azzurri si trovano anche in vantaggio a Murrayfield per ben due volte.
Ma si lasciano raggiungere e sopravanzare per sciocchezze di ogni tipo, disattenzione, indisciplina, disordine.
Fintanto che al 5′ della ripresa Alessandro Garbisi sostituisce Fusco sul 6-19.
All’opera finalmente la coppia veneziana fratelli Garbisi: Paolo 22 anni (1,82 m. , a Montpellier) Alessandro 20 anni (1,74m. a Mogliano di Treviso).
È un altra musica , una altra partita. Alessandro è un mediano di mischia vero, autentico, sciolto nel passaggio, preciso ed invitante da qualsiasi posizione e situazioni.
Cerca sempre il fratello lanciandolo in continuità e precisione sia a destra che a sinistra. Nonostante manchi Capuozzo, da un cambiamento della direzione di attacco, Alessandro imbecca Paolo che, un volta chiuso, al 67′ ha la tecnica e la visione per un passaggio radente di piede ad imbeccare Tommaso Allan per la meta dell’11 -19 che riporta in partita gli azzurri i quali, ancora grazie al piede del loro estremo Allan, si portano a quota 14.- 19.
Alimentati dalla coppia veneziana, gli azzurri costringono gli scozzesi a tirare fuori il meglio della loro indiscussa potenzialità difensiva aggredendoli da ogni posizione, costringendoli per una ventina di minuti a barricarsi a ridosso della propria linea di meta. Una segnatura meritata che non arriva per via di un fortunoso intercetto di Van Der Merwe che partendo dalla propria area, porta la Scozia a segnare la meta che mette al sicuro la sudata vittoria .
Insomma, l’Italia porta a casa un cucchiaio di legno che diventa d’oro perchè ha in extremis ha risolto un problema che sembrava irrisolvibile.
Lo fa con una coppia di mediani fratelli veneziani di soli 20 e 22 anni.
Perchè Crowley non li ha impiegati prima?
Probabilmente per non bruciarli troppo presto. Va bene anche così!