Roma, Sabato 27 Febbraio – Omaggio sentito agli scozzesi, oggi avversari dell’Italia nella terza giornata del RBS Six Nations 2016.
Era il 1999 e sullo storico Torneo delle Cinque Nazioni si avviava dopo quasi un secolo a calare il sipario. Il nuovo millennio si sarebbe infatti aperto rugbysticamente con l’esordio dell’attuale formula e l’ammissione dell’Italia nel gotha della palla ovale europea.
Ma quell’anno la vittoria finale nell’ultimo Five Nations arrise agli scozzesi, allenati da Jim Telfer, contro gli storici nemici inglesi. Ed in maniera inaspettata.
All’ultima giornata l’Inghilterra si presentava in testa a punteggio pieno, avendo battuto Scozia, Irlanda e Francia, pronta a conquistare torneo e Grande Slam. Il 10 aprile gli scozzesi avevano espugnato Parigi, pensando di aver chiuso a testa alta la competizione con 6 punti; unico insopportabile smacco, la sconfitta 24-21 a Londra.
L’11 aprile i bianchi con la rosa partivano perciò nella sfida contro il Galles da artefici del proprio destino, con l’ulteriore vantaggio di giocare in casa, nel tempio calcistico di Wembley, quella che avrebbe dovuto essere una trasferta (il Millennium Stadium di Cardiff era allora in costruzione per l’imminente Coppa del Mondo). Gli welsh dragons fecero una sorprendente rimonta negli istanti finali quando, dopo una bellissima cavalcata in meta di Scott Gibbs, fu il piede fatato di Neil Jenkins (apriamo e chiudiamo qui una parentesi, rimandando ad un prossimo racconto di sport dedicato al grande mediano di apertura gallese) a realizzare la trasformazione del 32 a 31 finale.
Campioni “in contumacia” divennero così gli Highlanders, primi per differenza punti realizzati. Di quella squadra in maglia blu, oltre al capitano Gary Armstrong, ricordiamo Gregor Townsend (che realizzò una meta contro tutte le quattro squadre avversarie), Alan Tait, Kenny Logan.
La storia di Scozia è costellata, in campo militare e sportivo, di innumerevoli legnate rimediate dagli odiati confinanti inglesi, compensate da rarissimi memorabili trionfi. Per trovare qualcosa di comparabile alla vittoria dell’ultimo Cinque Nazioni bisogna forse tornare molto indietro nel tempo, di quasi sette secoli, alla battaglia di Bannockburn del 1314.
L’augurio che facciamo perciò ai prossimi avversari dell’Italia- con cui da ormai diciassette anni ci si sfida per sfuggire dal cucchiaio di legno- è di non dover aspettare altrettanto per tornare al successo. Ma, nonostante la simpatia nei loro confronti, preferiamo che la rimonta cominci dalla prossima settimana…