Questa sera il XV dei celti comanda a punteggio pieno il Sei Nazioni. Nel ranking mondiale è terzo dopo i siderali All Blacks e l’Inghilterra. Entrambe però battute di recente. Quale è il segreto di questa squadra? Tutti gli sport di squadra si evolvono e progrediscono. Ad un sistema tecnico-tattico vincente, inevitabilmente se ne sostituisce un altro più vincente che ha trovato le contromosse giuste.
Succede nel calcio, dove ultimo arrivato è il tiki-taki esportato dalla Spagna del Barcellona. Il suo esponente più qualificato è il Napoli. Si basa sul palleggio stretto e veloce destinato a liberarsi dall’avversario. Questa peculiarità richiede, da parte dei giocatori, un decisivo addestramento tecnico-tattico per essere preciso e funzionale.
L’Irlanda ha fatto lo stesso nel rugby. Lo scambiarsi il pallone e trovare il sostegno, avviene in spazi ristrettissimi e risulta micidiale, così come è asfissiante la sua manovra di preparazione con un avanzamento fatto con una serie infinite di fasi di gioco continuative, come le 41 fasi prodotte per consentire a Saxton di realizzare il drop con cui, a tempo abbondantemente scaduto, l’Irlanda ha battuto la Francia, a Parigi, sabato scorso.
L’Italia, dopo 10 minuti, è rimasta in balia degli avversari per un’ora di gioco, quasi stordita. Incapace anche di avere coraggio. Irretita in touche dai quasi 2 metri e dieci di Devin. La rabbia, per chi aveva sperato che contro l’Irlanda gli azzurri avessero finalmente trovato la propria cifra internazionale, era tanta. Peggiore dell’Italia e a fare adirare di più gli atleti azzurri, era l’arbitro francese Romain Poite che maramaldeggiava contro Parisse e compagni in ogni occasione possibile. Inventandosi di tutto, anche quando non c’era assolutamente bisogno per dimostrare che l’Irlanda era stellare e che la Francia, sabato scorso, aveva dimostrato di valere questa Irlanda. Addirittura Poite chiesto l’intervento del TMO, la moviola, per annullare la seconda meta di Allan che invece è stata convalidata. Alla fine, gli è andata ancora peggio perché gli azzurri sono stati vicinissimi ad ottenere il punto di bonus ed andare a pareggiare il conto in classifica con la Francia. Una situazione affatto mortificante che non umilia una squadra che è uscita alla distanza nonostante, rispetto all’Irlanda, abbia avuto un giorno in meno per recuperare le energie dall’ultimo Match.
Questioni di grandissimo significato nel rugby.