77^ edizione dei Campionati Internazionali d’Italia di Tennis. Vince Djokovic

Schwartzman, il “tappo da 1,69 cm”, imbottiglia tutti tranne Djokovic

L’edizione n. 72 degli Internazionali di Tennis di Roma passerà alla storia come il Festival delle sorprese.

Prima le affermazioni corali delle racchette italiani, in particolare quelle dei giovanissimi enfant prodige Sinner e Musetti.

Poi fino ai Quarti con Matteo Berrettini, ex giovane e poi con la sconfitta clamorosa (in due set) di Rafael Nadal, il Re della Terra Rossa che a Roma ha vinto ben 9 edizioni.

tennis – Berrettini roma 18.09.2020 (foto web)

Non è tanto la sconfitta del tennista di Palma di Maiorca (Numero Due al mondo) che ha lasciato stupefatti: Rafael Nadal non era dato, infatti, in gran forma.

Sorpresi però, certamente per come e, soprattutto, da chi ha perso il suo primato di padrone assoluto del tennis su terra rossa.

E proprio sul “da chi” ha perso che arrivano le sorprese.

Non tanto per questioni di classifica giacchè l’argentino Diego Schwartzman nel ranking mondiale occupa (occupava!) l’undicesima posizione, ma perchè si tratta di un atleta alto meno di 170 centimetri, in uno sport dove la statura ha un peso determinante soprattutto per le palle di servizio che rappresentano il 50 per cento di quelle in ballo: più alto sei e più la tua pallina sarà veloce ed è meglio indirizzata.

Naturalmente, corsa, rincorsa ed agilità saranno variamente penalizzate ma, comunque, si tratta di faccende che riguardano al più mezza partita. Per il resto, il più è fatto.
Naturalmente anche in questo caso : “In medio stat virtus”!

Così, il tennista teoricamente meglio fisicamente impiantato, è quello che non è nè bassissimo nè altissimo.

tennis Schwartzman – roma 2020 – (foto web)

Ci sono in circolazione tennisti professionisti che, come l’americano Reilly Opelka , toccano i 2 metri e 11.centimetri, o come l’altro statunitense John Isner alto 2,08 m.Grazie alla statura, i due statunitensi risultano entrambi concorrenziali tanto da classificarsi rispettivamente Numeri 36 e 23 nel ranking mondiale.

Considerando i numeri, i Campioni che nel secondo millennio occupano le prime posizioni nelle classifiche mondiali sono tutti raggruppati in una fascia che va dall’1,85m di Nadal, Thiem, Federer ai 2 metri sfiorati del russo Medvedev e del tedesco-russo Zverev. Fra questi il greco nonchè il Numero Uno Novak Djokovic, 1,88m.

Matteo Berrettini, è prossimo ai 2 metri (1,96) mentre i due Enfant Prodige azzurri (che ancora non hanno concluso il proprio sviluppo) Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, hanno raggiunto la statura (statisticamente ideale per i campioni) rispettivamente di 1,88 m ed 1,85m.

Non esiste, invece, una classifica per i “bassi”.

Le eccezioni non mancano, naturalmente . Con il suo 1,78 m., Fabio Fognini, grazie al suo “braccio”, compie mezzi miracoli ogni volta che entra su un campo da tennis per un torneo ATP Masters.
Per lui – e per i “bassi” – la racchetta non deve avere segreti e la testa deve funzionare come un orologio svizzero.

Tutta questa premessa per tentare di spiegare la prodigiosità e la sorpresa per l’impresa realizzata dal tennista di Buenos Ayres nel Gran Circo del Tennis, dove, a volte, può tirare aria da Circo Equestre; dove lo spettacolo viene offerto anche attraverso “fenomeni” di ogni tipo.

Ben si intenda, un uomo alto 1,69m/1,70m. è assolutamente normale anche ai nostri giorni dove la statura media si è di molto elevata rispetto a quella dei nonni.

Nella maggior parte degli sport non rappresenta un problema, anzi.

Nel basket e nella pallavolo, è significativa con l’eccezione di alcuni ruoli più adatti morfologicamente ai piccoli.  Nel rugby c’è spazio veramente per tutti.

Ma nel calcio: brevilineo (piccolo) è spesso anche “meglio”. Questione di coordinamento e di equilibri. Cioè: i più grandi calciatori vantano una taglia limitata . Per tutti Maradona (1,65), ma anche Messi (1,70m).

L’attaccante più decisivo in circolazione in Italia – e per la Nazionale – è il napoletano Lorenzo Insigne, due centimetri più basso del Grande Diego (1,63m).

Sicchè può destare sorpresa – oltre che effetto – assistere alle imprese (ripetute) di questo tennista argentino che, vicino ai suoi avversari, desta sensazioni simili a quelle che nel famosissimo Serial TV “Il Trono Di Spade” hanno destato (per un decennio di successi) le gesta di Peter Dinklage, attore USA (cinquantenne oggi), nei panni di Tyrion Lannister.

Peter Dinklage, con il suo 1,35m di statura – al cospetto di un parco di altri personaggi di grande apparenza fisica – il vero eroe di questa fortunata serie iniziata nel 2009 e ritagliata espressamente su questa figura di uomo minuscolo capace di competere (su ogni piano) con chiunque smisuratamente più dotato di lui.

Una bella storia!

Proprio come quella di Schwartzman per le ultime puntate che in molti hanno sperato che fossero due: Semifinale e Finale.

La prima – la semifinale contro il canadese Denis Shapolavov, 26 cm più alto di lui , già n.35 del ranking – è risultata la partita più bella e combattuta del torneo – per la gioia del pubblico ritornato accortamente sugli spalti del Centrale . E’ durata oltre 3 ore, e si è risolta a favore del “minuscolo argentino” al tie break del terzo set.

LA FINALISSIMA

Gran consumo di energie. Così la finalissima di ieri sera contro l’imbattibile Djokovic ha avuto un risultato scontato.
Il Numero Uno serbo in semifinale aveva domato alla sua maniera (11 aces nel set decisivo) Casper Ruud.

Il giovane norvegese “ammazza-italiani” la cui reale consistenza ha riabilitato le prove sia di Travaglia sia di Matteo Berrettini entrambi da lui sconfitti di misura dopo eccellenti prove.

Schwarzman ha dato tutto nel primo set costringendo Djokovic al massimo impegno. Set per il serbo, 7-5.

Schwarzman  progressivamente non è stato più in grado di riprendere lucidamente tutte le palle insidiose del Campione  Djokovic ed ha ceduto le armi al più forte senza tema di confronti.

tennis – Djokovic roma 21.09.2020 (foto web)

Ma il vero eroe del Torneo romano è lui.

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