Tennis
Wimbledon . C’è anche Fognini fra i grandi
Roma, 5 luglio 2017 – Il Torneo di Wimbledon entra nel vivo. Da ieri in campo tutti i migliori giocatori del mondo. Oggi è toccato a Fabio Fognini cui nel secondo turno è capitato Jiri Vesely, il giocatore mancino ceko di due metri di altezza passato agli annali del tennis due anni fa per aver battuto Djokovic a Montecarlo.
Il Torneo di Wimbledon è l’evento tennistico principe al mondo. Un vero e proprio campionato del mondo per valore dei contendenti ed il prestigio storico del Torneo.
Si gioca sull’erba dove il tennis è nato. Vincere a Wimbledon – o ben figurare – è nelle aspettative di ogni atleta che impugni una racchetta.
Sull’erba dei campi inglesi a Londra ci sono tutti. Veramente tutti. A cominciare dal redivivo Federer, al rinato Nadal. Da Djokovic a Murray alla ricerca entrambi della grande affermazione dopo un lungo periodo critico.
Per l’Italia, alla ricerca della gloria, in campo oggi anche Seppi, Schiavone e Fognini.
Sì, proprio lui Fognini che agli internazionali d’Italia si è permesso di umiliare il Numero Uno Andy Murray.
C’era molta curiosità sui prati di Wimbledon per vedere in azione il tennista che aveva messo in crisi il loro beniamino.
Bene, l’azzurro – ancora numero 28 al mondo in seguito alle vicende Internazionali di Roma e nascita del primogenito. Si è trovato di fronte un avversario da prendere con le molle. Un mancino di due metri con un servizio micidiale, il 24 enne ceko Jiri Vesely.
Fognini ha disputato una partita esemplare che ha vissuto grande equilibrio nel primo set, finito (7/6) al tie break perchè nessuno cedeva il proprio servizio.
L’azzurro non ha forzato i tempi. Si è lavorato l’avversario con ottime prime palle di servizio, per poi dare lezione di tennis negli scambi, conquistando il primo set al tie break. Nel secondo set, Fognini ha aumentato il ritmo cercando di individuare i punti deboli di Vesely, scoprendoli negli angoli dove la sua stazza da gigante gli impediva di arrivare in tempo e coordinato sulla palla.
Vesely non riusciva proprio a capire quali sarebbero stati i colpi vincenti di Fognini. Così sul 4/4 finalmente Vesely perdeva il proprio servizio e Fognini concludeva 6/4.
In vantaggio di due set, Fognini capiva che era quello il momento di spingere approfittando dello scoramento dell’avversario. Era il momento del suo miglior tennis. Punti vincenti su punti vincenti, applausi per certe sue magie come una risposta ad un pallonetto colpendo la palla fra le gambe con la schiena rivolta verso l’avversario. La differenza fra Fognini è Vesely è evidenziata dai colpi vincenti, ben 60 contro 20 per l’italiano. Così come gli aces su battuta: 13-12 per Fognini.
Insomma Fognini vince e convince. Fattore assai determinante visto che venerdì affronta il padrone di casa Andy Murrary ( che ha superato nettamente l’americano Brown), britannicamente assetato di rinvincita e voglioso di ritornare numero uno.