Tennis 77^ edizione dei Campionati Internazionali d’Italia. Abbiamo una stella: Lorenzo Musetti, 18 Anni
Roma, 16 settembre 2020 – Il futuro post Cortona Virus è già presente senza attendere qualsiasi quarantena. Non si trova su nuovi banchi di scuola. Ha già un nome e cognome nello sport , che non è un mondo minore, che conta poco, ma quello della speranza. Si chiama Lorenzo Musetti, viene da Carrara ed è ancora in età scolare avendo 18 anni. È nato praticamente con una racchetta in mano con la quale fa ciò che gli pare, come i cinesi con le bacchette quando mangiano il riso.
Nella vita di chi segue con attenzione lo sport, raramente accade di avere l’occasione di essere presente alla nascita di una nuova, autentica stella.
Ieri notte è accaduto a chi aveva il televisore acceso per assistere all’unico modo di seguire dal vivo le partite degli Internazionali d’Italia dal Foro Italico di Roma.
Chi segue il tennis da presso, sapeva bene che dietro il ragazzo altoatesino di 19 anni , Yannik Sinner, premeva un altro ragazzino di Carrara che si stava imponendo in campo mondiale in tutti gli eventi Juniores internazionali maggiori come gli Open australiani e Usa recenti.
Si sapeva che l’Italia aveva fra le mani un gioiello. Ma non si poteva sapere che questo ragazzo non è una prospettiva futura ma una assoluta certezza da subito. Un campione pronto e maturo per qualsiasi impresa. Un tipo, per capirsi, come il pugile Cassius Clay che appena ventenne, proprio non lontano dallo stadio del Tennis al Foro italico, dimostrò ai Giochi Olimpici di Roma 1960, che non ce n’era per nessuno al Mondo, almeno per una decina di anni
Lorenzo Musetti è dotato di tutto: fisico, tanta testa e tanta consapevolezza dei propri mezzi da sfidare il mondo intero.
Ieri, grazie alla TV, alla 77^ edizione dei Campionati Internazionali d’Italia di Tennis, si è avuto modo di assistere ad una esperienza in qualche modo sconvolgente. Quella di un campione celebrato e niente affatto assente come Stan Wawrinka (allori olimpici, Coppe Davis e Grandi Slam), venire letteralmente mandato in frantumi da un italiano imberbe con la metà dei suoi anni (35 contro 18).
Wawrinka, un tipo coriaceo ed orgoglioso che ce la metteva tutta ma che – a bocca aperta incredulo, come tutti – non riusciva a vincere un game nel primo set che perdeva 6-0. Domanda scontata: è realistico tutto ciò? Siccome può succedere pochissime volte nella vita un caso del genere, è bene sgombrare il campo da ogni cauta illazione riduttiva. Il campione svizzero non è un bidone al crepuscolo che si arrangia per non mettere la racchetta al chiodo. È sbarcato a Roma con ogni intenzione di riprendere il cammino sospeso per la pandemia. Federer, l’altro campione svizzero, ha preferito restarsene a casa. Lui, sentendosi, pronto ed allenato, è venuto a Roma come Numero 15 del mondo mentre Lorenzo, in virtù della sua prima stagione da professionista, al 14 settembre era n. 249.
Il suo stato di forma reale è testimoniato dal fatto che per entrare nel tabellone principale, Musetti è passato attraverso il superamento di elementi di qualità come Zeppieri e Mayer. In conclusione, il match non è stato quello fra un bidone al tramonto ed un giovane talento ma fra due campioni, entrambi in condizione di offrire il meglio di sè.
Wawrinka ha costruito la propria fama proprio per la capacità di adeguarsi con intelligenza a ogni situazione. Resosi conto di avere di fronte un giovane fenomeno, si deve aver detto: “Bene. Sei forte. Ora ti faccio sfogare. Non consumo energie e ti lascio il set. Poi ti cucino io!”
Musetti inizialmente ha proseguito il suo show anche nel secondo set , ma Wawrinka ha ripreso a sfoderare il suo rovescio ad una mano migliore del mondo e ha operato il sorpasso 4-3.
I conti svizzeri, però, non sono più tornati. Perchè? Perchè la stella italiana era un autentico astro.
Il miglior Wawrinka ce l’ha messa tutta, sudatissimo, ma non è potuto andare oltre il raggiungimento del 6-6 per il Tie break.
Quì Lorenzo Musetti ha mostrato tutto lo scibile del suo tennis: perfetto in ogni aspetto tecnico , mentale e fisico.
Provvisto di tutti i colpi. La pallina va dove dice lui, dritto o di rovescio (ad una mano come il maestro Wawrinka); smorzate, volee sotto rete. Tutto. Insomma. Anche il servizio: prime palle e 5 aces.
Quello che impressione è la sicurezza di Musetti quasi spavalda alla Mohamed Ali. Cattiveria ed arroganza. Insomma, è nata una stella nel firmamento tennistico italiano che a Roma saluta dominando la scena in questa fase di avvio.
Occhio dunque a Lorenzo Musetti, che non è una meteora!