Roma, 14 novembre 2021 – Con la vittoria in 3 set di Medvedev su Hurkacz ( (7-5, 6-3, 6-4) è iniziato a Torino l’ATP Finals che vede al via gli 8 migliori giocatori di tennis del mondo.
Si tratta del torneo di tennis più ricco al mondo perchè gestito direttamente dall’ATP con un monte premi di 2 milioni di Sterline.
Il vincitore del torneo, fra una settimana tornerà a casa con un bonus di 1.375.000 euro.
Fra gli otto giocatori figura l’italiano Matteo Berrettini che sarà impegnato questa notte con il tedesco Zverev.
È un occasione d’oro e si capisce perché, in vista del viaggio a Torino, moli assi hanno diradato i propri impegni per potersi presentare a Torino nelle migliori condizioni.
Fra questi anche Berrettini e Djokovic.
Hanno così creato lo spazio alle sorprese della New Generation fra cui i vari Alcaraz, Musetti, Korda e lo stesso italiano Sinner presente a Parigi come primo escluso, pronto alla chiamata per rimpiazzare qualsiasi forfait dell’ultimo istante.
Le ultime 12 edizioni della ATP Finals, si sono tutte svolte a Londra.
Torino è riuscita ad interrompere questa prerogativa.
Tutta la città si è messa i panni migliori trattando l’evento come fossero i Giochi Olimpici sapendo che tutto il mondo – i media e le televisioni – hanno gli occhi puntati su Torino.
Il torneo utilizzerò le migliori strutture utilizzate nelle ultime Olimpiadi. Le partite si svolgeranno al Pala Alpitour, che ha la capienza di 15.000 posti a sedere.
Su questo riferimento sono stati venduti i biglietti; ma all’ultimo momento le autorità hanno ridotto la capienza al 60 per cento, dal 75% che si era prospettato. Una bella grana…
L’evento partito con le Finals di Doppio, accoppiato al Singolare con le partite riguardanti il Girone Verde, quello che include il russo N.2 Daniil Medvedev opposto al polacco Hubert Hurkacz N.7, e l’azzurro Matteo Berrettini N.6 in gara in serata contro il tedesco Alexander Zverev N. 3.
Domani, entrerà in lizza il quartetto del Girone verde formato da Novak Djokovic N.1, Casper Ruud, N.8, Andrey Rublev N.5 e Stefanos Tsitsipas . N. 4 (riserva Jannik Sinner N. 9)
Il regolamento del torneo prevede partite al meglio di 3 set. Si vince al sesto gioco con 2 games di vantaggio. Altrimenti si va al tie break.
I primi due di ogni girone, vanno in semifinale dove incontrano il secondo dell’altro gruppo .
A parità di punti, si ricorre ai soliti complicati parametri.
Il Match di apertura ha visto un primo set vivace e combattuto testa a testa con i due contendenti – il Campione uscente il russo Daniil Medvedev ed il Polacco Hubert Hurkacz – che hanno sempre conservato il proprio Servizio.
Sul 6-6 si è ricorso al tie break dove il polacco è riuscito a dare il meglio di sè grazie a ottime palle di servizio aggiudicandosi il set 7-6.
Nel prosieguo, Hurkacz è andato progressivamente spegnendosi, mentre il russo cresceva strappando in entrambi i set il primo servizio all’avversario, conservando il punto di vantaggio fino ad aggiudicarsi entrambi i set (3-6, 4-6) ed il match.
La partita ha offerto interessanti spunti per orientarsi circa le sorti del torneo.
Il primo riguarda la superficie di cemento su cui si svolge.
Appare assai veloce. Più di quelle su cui si gioca abitualmente.
Ciò rende un favore a chi serve meglio, più veloce, soprattutto la prima palla. Su tutti, i soggetti più alti.
Oggi di fronte c’erano 2 duemetristi (Medvedev 1,98 m, Hurkacz 1.96 m.). Il primo set è andato avanti su punti guadagnati direttamente od indirettamente dalle prime palle.
Scambi ridotti all’osso oppure in seguito a seconde palle di servizio cui si era potuto rispondere efficacemente.
Il punto del 4-4 all’ottavo games del russo, è arrivato in 45 secondi di orologio. il tempo per sparare una bordata vincente, spostarsi di un paio di metri per sparare il nuovo servizio.
Quindi stessa scena altre due volte ed chiusura del game in soli 45″.
Alla fine del match sia il russo che il polacco era in doppia cifra in quanto ad aces ( ovvero servizio neanche sfiorato dal rispondente).
Nel secondo e terzo set mentre la percentuale di prime palle messe a segno da Medvedev raggiungeva l’incredibile 90 per cento. Quelle di Hurkacz andavano a ridursi progressivamente.
Ottime indicazione anche riguardo un aspetto determinante dell’ATP Finals.
Matteo Berrettini e Alexander Zverev sono alti quanto i due di cui sopra. Sfiorano i due metri.
La loro arma migliore è il servizio. Questo è destinato a contare da subito e sul proseguire dell’evento.
Lo stesso favorito Numero Uno Novak Djokovic – che ha già denunciato al torneo di Bercy una discreta debolezza nell’uso prolungato del rovescio – potrebbe soffrire gli oltre 10 centimetri in più dell’avversario determinanti nel servizio su questa superficie velocizzante.
Dunque un ATP Finals tutto da vedere e da scoprire.