Marco Cecchinato è rientrato fra i grandi protagonisti del Tennis mondiale, al ‘Roland Garros’, con un’impresa da Guinness dei primati.
A Parigi, per aggiudicarsi un singolo game della sua partita contro l’australiano Alex De Minaur, ha sostenuto una battaglia durata oltre 24 minuti.
Nell’era degli Open, si è registrato un “gioco” più lungo solo una volta: 27 minuti nel 2012 al Masters di Bercy nel match fra il francese Matieu e lo spagnolo Bautista-Agut.
Curiosamente l’impresa del ragazzo palermitano ha avuto anche questa volta lo scenario del Roland Garros, uno dei 4 Tornei dello Slam, il più importante evento tennistico su terra rossa.
A Parigi nel 2018 è arrivata la sua consacrazione tennistica con la disputa della semifinale che gli ha permesso di scalare il ranking fino alla sedicesima posizione.
Nel 2019 è arrivato improvvisamente il black out più mentale che fisico. Non gliene è andata bene una, tanto da precipitare un anno fa alla posizione 160.
All’inizio della Pandemia cambia tutto, compreso l’allenatore. Ritorna con Massimo Sartore. Il tennis, però, deve fermarsi fino agli Internazionali d’Italia.
A Roma, la musica è cambiata. Vince le tre partite di qualificazione.
Poi l’incontro al primo turno con il quotato (n.45) britannico Kyle Edmond, che supera mostrando una nuova linfa.
Il Roland Garros lo attende memore dei suoi semifinalisti.
Il tabellone, gli oppone Alex De Minaur, la ‘Bestia Nera’ che vanta un 3-1 nei testa a testa e la posizione numero 25 al mondo.
Si gioca al meglio dei tre set.
Cecchinato perde il suo primo servizio ed è costretto ad inseguire un avversario che non perdona e conosce bene i suoi problemi, principalmente il rovescio.
Ma mentalmente il 28enne siculo è tornato una roccia che cresce.
La prima palla di servizio è sempre più cattiva. Le smorzate alla Fognini micidiali. Riesce a togliere il servizio all’avversario il quale si rifà subito.
Sul 5-6 l’australiano serve, dunque per il set. Marco, però, è ormai pienamente competitivo.
Spreca due palle breack ma non la terza e si va al 6-6 e al tie breack con continui testa a testa.
Parte bene Cecchinato che si porta 4-2, ma si fa raggiungere al 6-6.
Per assicurarsi il set ci vogliono due punti di vantaggio cioè non perdere uno dei due propri servizi e strapparne uno all’avversario.
Non è semplice. Si va avanti così fino al 9-9 con 4 set ball a disposizione di Marco annullati. Arrivano per Cecchinato due servizi vincenti consecutivi ed il gioco è fatto per 7/6 (11-9).
Il secondo set è una battaglia testa a testa con Cecchinato che gioca molto lontano, sciabola efficacemente. L’australiano mostra una rara capacità di scendere a rete e far punto con le volee.
Il palermitano risponde con ottime prime palle e precise smorzate seguite da eventuali pallonetti. Molti ripresi, rincorsi e ripresi con successo e dispendio di energie.
Si arriva al 4-4. Gli appunti sul successivo nono game coprono il taccuino.
Il servizio è di De Minaur.
Cecchinato registra ben 11 palle break in sequenza. De Minaur le annulla tutte pareggiando.
Spesso si riporta in vantaggio Cosa che l’italiano a sua volta annulla per riproporsi.
Dopo 11 giochi, arriva finalmente l’errore fatale dell’australiano. Durata oltre 24 minuti, senza pause. Record.
Un game che vale la partita intera perchè il set si chiude 6-4.
Ma si chiude anche la partita del suo avversario, che non riuscirà a strappare neanche un gioco allo scatenato Cecchinato nel terzo e conclusivo set.