La Francia sconfitta 3-1 in casa
Lilla (F) 23 Novembre – (ansa) E così la Svizzera, alla seconda finale, ha sollevato la sua prima insalatiera d’argento. Non c’era riuscita nel 1992, schiacciata dagli Stati Uniti di Agassi, Sampras, McEnroe e Courier. Ce l’ha fatta contro la Francia, trascinata dal suo eroe nazionale Roger Federer, che, dopo aver fatto penare nella prima giornata i numerosissimi tifosi, ha conquistato il punto decisivo battendo per 6-4 6-2 6-2, in un’ ora e 52′, Richard Gasquet, volenteroso ma lontano dal livello dell’avversario.
Ce l’ha fatta in trasferta, a Lilla, nello stadio Pierre Mauroy trasformato in impianto da tennis in terra rossa indoor, negando alla Francia la sua decima Coppa Davis, per la quale i transalpini speravano davvero fosse la volta buona (la nona risale al 2001).
“In 15 anni non c’ero mai arrivato così vicino e non volevo fallire a nessun costo”, ha dichiarato Federer, commosso fino alle lacrime. “Sono molto felice per il capitano, per i miei compagni e soprattutto per Stan, che ha giocato una stagione incredibile e che mi ha permesso in questo weekend di Davis di fare quello che ho fatto”, ha aggiunto, rendendo omaggio a Wawrinka, con il quale c’era stata qualche ruggine dopo la semifinale del Masters Atp di Londra, vinta da Roger, che il giorno dopo aveva dato forfait, consegnando così il titolo a Djokovic, per l’infortunio alla schiena. I due si sono abbracciati durante la premiazione: “Roger ha giocato in maniera incredibile. Ci intendiamo bene e siamo felici di giocare assieme”, ha commentato Wawrinka. Del resto era stato proprio il 29enne di Losanna a dare il primo punto alla Svizzera, battendo nel primo singolare il numero 1 francese Jo-Wilfried Tsonga. Mentre un irriconoscibile Federer aveva ceduto in tre set a Gael Monfils.
Per il doppio, il capitano elvetico Severin Luthi aveva, con saggezza, rinnovato la fiducia al 33enne fuoriclasse di Basilea, che l’infortunio sembrava aver condizionato più sul piano psicologico che fisico, schierando così la coppia migliore. E, ritrovata l’armonia, Roger e Stanislaw, ricordandosi di aver vinto l’oro olimpico nel doppio a Pechino 2008, hanno annullato Julien Benneteau e Gasquet, preferito a Tsonga, alle prese con un problema al braccio. Il primo francese (con il n. 12) del tennis mondiale ha rinunciato anche al suo secondo singolare, sempre sostituito da Gasquet. Ma contro il numero 2 del mondo, vincitore di 82 tornei di cui 17 Slam, oggi non c’era proprio nulla da fare. “Sono contento soprattutto per la squadra e per il mio Paese”, ha insistito ‘King Roger’. Al quale, tra gli innumerevoli trofei, manca a questo punto solo l’oro olimpico nel singolare. A Rio 2016 avrà 35 anni: ma, soprattutto per campioni della sua razza, mai dire mai.