Roma, 15 maggio 2019 – Negli Internazionali di Roma Torneo Master 1000 al Foro Italico, a Fabio Fognin è bastato uno squarcio fra le nuvole nere di un’ora e mezzo per avere ragione del quotato francese Joe-Wilfred Tsonga in 2 set (6-4, 6-4) e raggiungere agli ottavi di finali gli altri due azzurri, Berrettini e Cecchinato.
Gli altri match programmati per oggi sono saltati tutti tranne tre. L’atteso esordio di Roger Federer è stato rinviato così come altre 40 partite del tabellone maschile e femminile.
Non era mai successa una cosa del genere nella storia degli Internazionali di Roma – Torneo Master 1000 -, che si svolge in un periodo primaverile piuttosto al sicuro dal maltempo prolungato. Sono sufficienti i teloni protettivi e, terminata la rapida buriana, si può tranquillamente continuare,
Così non è stato e la faccenda si è aggravata per la contemporaneità con la finale di Coppa Italia di calcio all’Olimpico che crea ulteriori problemi per la gestione del pubblico.
Comunque, il responsabile dell’organizzazione Sergio Palmieri, assicura che domani (previsioni meteo ottime) si potranno disputare i 40 incontri in vista delle finali di domenica sui 10 campi disponibili al Foro italico, Anche se è possibile che qualcuno entrato nel tabellone per ultimo possa dover giocare due partite nella stessa giornata. All’uopo l’orario di inizio è stato anticipato alle ore 10.
Ricordiamo che questo è successo proprio a Matteo Berretini due settimane fa a Monaco di Baviera dove il tennista romano, causa dei rinvii per grandine e freddo, ha dovuto giocare prima la semifinale e poi la finale con una interruzione di tre ore fra una partita e l’altra. Ciò chiaramente influì sulla sua seconda prestazione giacchè il suo avversario non aveva subito il rinvio avendo giocato la sua semifinale il giorno prima.
A soffrire di più la situazione è stata la lunga giornata televisiva incentrata su una serie di grandi sfide fra cui l’esordio di Roger Federer.
Al centro dell’attenzione è rimasto praticamente Fognini ed il suo prepotente successo sul beniamino dei francesi Tsonga. Fabio è stato assoluto padrone del campo ancora una volta. Tanto che in molti, fra pubblico e critica , stanno cominciando a chiedersi
se sia Fognini diventato troppo bravo od i suoi avversari progressivamente troppo scarsi.
Fognini è sempre stato molto bravo. Questo è platealmente sotto gli occhi di tutti da tempo. Il suo stile, il suo uso disinvolto e sicuro della racchetta col dritto ed il rovescio, sono sicuramente esemplari. Se non è al top delle classifiche è perché il suo approccio mentale che qualche volta lo manda fuori giro. Alla resa dei conti lui è consapevole di essere migliore ma se qualcuno, gli fa qualcosa che non lo convince – tipo non accettare la sua superiorità – si indispettisce e va in tilt. La calma, nel tennis e non solo, è la virtù dei forti. Bisogna sapere accettare che anche il più debole sia in grado di trovare energie e risorse per opporsi. Il forte non deve ritenere ciò una giustizia, ma temporeggiare attendendo che la verve altrui si spenga. La nascita del figlio e una grande tennista come Flavia Pennetta, hanno reso il carattere e l’approccio agonistico di Fognini più consono, più maturo, in grado di non indispettirsi spaccando la racchetta o lanciando la palla in tribuna se un avversario (come Tsonga per esempio oggi) gli riprende ogni sua palla corta sotto rete! Come osa costui!.
Il Fognini di oggi è in grado di controllare sia i suoi avversari che sé stesso. È partito in entrambi i set strappando il servizio al francese. Poi ha campato di rendita sapendo di non temere sorprese sul proprio servizio.
In qualche circostanza gli è apparso che l’avversario mollasse ed ha tentato di forzare i tempi con il risultato di attaccare quando non era il momento e consentire a Tsonga di risalire sfruttando gli errori di forzatura di Fognini.
Il match avrebbe potuto anche cambiare direzione con il Fognini di una volta. Tsonga, infatti, ha tirato fuori i suoi vecchi artigli da leone ed ha saputo in entrambi i set costruirsi i contro-break necessari per accorciare la distanza- Addirittura ha avuto anche l’occasione per raggiungere il 5-5 nel secondo set.
Ma Fognini è ormai lucido e non ha concesso la chance al francese. Lo ha rintuzzato per poi concludere l’ultimo game alla grande, sfoderando il repertorio che lo rende uno dei migliori sulla terra rossa: prima palla di servizio vincente; scambio altrettanto vincente e due smorzate sotto rete! Tanto per lasciare il segno! Se i suoi avversari battuti, fanno brutta figura – come Nadal a Montecarlo od il Tsonga di oggi – non è perché sono improvvisamente diventati dei brocchi ma perchè effettivamente hanno trovato di fronte uno più bravo di loro e si devono inchinare.
Maggiori informazioni sul tema, nei prossimi turni da giovedì a domenica dal Foro Italico di Roma. Tempo permettendo.