Tennis, Indian Wells – Berrettini, che spavento!

Italia, avanti in tre!

Roma, 14 marzo 2022 – Ha rischiato di uscire al secondo turno Matteo Berrettini al Master 1000 di Indian Wells contro Holger Rune.

Nel deserto californiano, i Big del tennis stanno cadendo come i cactus sotto i colpi taglienti dei machete messicani.

Ne sa qualcosa Rafa Nadal che ha dovuto fare ricorso al miglior Nadal di sempre, per avere ragione del super talento USA Sebastian Korda.

Ne sa qualcosa anche Alexander Zverev (numero 3 assoluto al mondo) travolto al tie-break del terzo set dal 24enne Tommy Paul, racchetta semi-sconosciuta del New Jersey.

Alle sorgenti acquifere di Indian Wells i talenti si sviluppano come funghi. Non sono una prerogativa solo dell’Italtennis, in grado di produrre talenti non ancora ventenni quali Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.

In circolazione, ci sono (e minacciosi) soggetti quali lo spagnolo Carlos Alcaraz (18 anni) capaci di qualsiasi impresa.

Od anche, tipi come il diciottenne danese Holger Rune, approdato al tabellone californiano attraverso la qualificazione e 3 turni. L’ultimo, strapazzando la quotata racchetta francese Humbert (N. 42)!

C’è voluto il miglior Berrettini per avere ragione dell’imberbe – ma dotatissimo – avversario in un match durato oltre due ore, disputato quando in Italia erano le 4 del mattino.

Rune ha dimostrato subito di valere assai più della 86esima posizione del ranking. Giocatore completo, dotato di ogni colpo. Coraggioso e pronto a scendere a rete ad ogni occasione propizia.

Berrettini, quinta testa di serie del Torneo, doveva soprattutto dimostrare di non soffrire alcun handicap fisico, tipo le problematiche addominali che 2 settimane fa lo hanno costretto a ritirarsi ad Acapulco.

Strappato il servizio a Rune all’inizio del primo set, Matteo si aggiudicava la prima frazione 6-3 badando soprattutto a conservare il proprio servizio.

Nel secondo set Rune si faceva più intraprendente, assumeva l’iniziativa aggredendo Berrettini. Scendeva spesso e volentieri a rete, chiudendo il punto con volee e smorzate ben eseguite e calibrate.

Il match si faceva sempre più equilibrato, ma anche spettacolare. Era anche evidente che, se il romano voleva passare il turno, era necessario dare maggiore sostanza alla propria performance per mettere in crisi il danese gasatissimo.

Il Berrettini Numero 6 delle classifiche mondiali, è un tennista, atleticamente ben equipaggiato, che rasenta i due metri di altezza (1,96 m.), dotato di un servizio potente e preciso.

Se la cava egregiamente su ogni altro tipo di movimento. Ma la sua forza in più, è il servizio.

Le problematiche muscolari addominali che affliggono negli ultimi tempi Matteo, sono anche legate alla intensità dell’impiego muscolare nel servizio.

Il match si è deciso sul 5-4 in favore di Berrettini e servizio del romano.

Il decimo game di Matteo è partito malissimo. Rune si è portato sul 40-15 con due palle break per il 5-5.

Momento decisivo, anche perchè le prime palle di Matteo non risultavano efficaci e consentivano al danese risposte favorevoli.

Sul 15-40 , invece, arriva il dodicesimo, imprendibile, Ace di Berrettini e, quindi, subito a seguire: il tredicesimo , il vantaggio ed i 6-4 finale del match.

Morale della favola: Berrettini ha vinto con fatica un match che lo vedeva favorito.

Il tennis si gioca in due, non al computer.

Per Matteo le cose si erano messe male. Bravo lui che è riuscito a venirne a capo usando i mezzi migliori a disposizione.

È questa la qualità che deve avere un campione. E Matteo lo ha dimostrato all’alba di questa ultima nottata californiana.

Il Masters 1000 di Indian Wells va, dunque, avanti con 3 italiani ancora fra i migliori: una ragazza, Jasmine Paolini e due giovanotti: Jannik Sinner e Matteo Berrettini.

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