Roma, 17 marzo 2022 – Al Master ATP 1000 di Indian Wells, fuori Matteo Berrettini, battuto agli ottavi dal serbo Miomir Kecmanovic.
Nella nottata, fuori anche Jannik Sinner, per forfait…
Una vera e propria “Maledizione Indiana alla Montezema”, si è abbattuta sulla carovana dei pionieri italiani della racchetta in missione nel deserto californiano, in prossimità degli Indian Wells, i Pozzi indiani.
Evidentemente “avvelenati” a considerare che anche Fabio Fognini ha dovuto dare forfait alla vigilia del secondo turno, perchè afflitto da un male misterioso.
Potrebbe essere una bella trama per un film western alla Sergio Leone, con colonna sonora stile Ennio Morricone.
Invece è il semplice resoconto di come si è tristemente conclusa l’avventura azzurra nel Far West, che sembrava destinata ad esiti molto più gloriosi.
Jannik Sinner
Alle 19 di ieri sera, ore italiane iniziavano gli ottavi di finale. Poco prima del match contro l’australiano Nick Kyrgios arriva la prima cattiva nuova.
Per una malattia imprecisata. Jannik Sinner è costretto a ritirarsi e dare via libera all’australiano.
Che male misterioso ha colpito l’altoatesino non viene precisato. Certamente, però Sinner era stato male nel corso del match contro il francese Bonzi (vinto) tanto da ricorrere all’intervento medico.
Fabio Fognini
Prima di lui, anche Fabio Fognini aveva dovuto dare forfait poco prima di affrontare il georgiano Nikoloz Basilashvili.
Matteo Berrettini
Le problematiche che hanno portato all’uscita di scena di Matteo Berrettini, sono più complesse.
Nel senso che il campione romano ad Indian Wells si è portato dietro le conseguenze del forfait dato al torneo di Acapulco di 3 settimane fa.
Ovvero la sospensione dei suoi allenamenti per un paio di settimane al fine di rimettere ordine nella muscolatura addominale dissestata.
In questo senso, ha avuto successo, il riposo necessario ma lo stato di forma di un tennista, che basa molto sulla propria condizione atletica, ne ha decisamente risentito.
Si è visto abbastanza nettamente sulla potenza del servizio, ma soprattutto per il ricorso controproducente al rovescio “liftato” che lo ha costretto ad una serie fatale di errori non forzati.
Rendendo assai più semplice e redditizio il lavoro tattico del suo avversario, il bravo e solido serbo di Belgrado Miomir Kecmanovic, numero 61 del ranking mondiale.
Sostanzialmente Berrettini non può essere accusato di nulla. Ha fatto tutto quello che poteva , esattamente come avvenuto nel turno precedente contro il danese Holger Rune.
È riuscito anche a vincere, al tie break, il secondo set opponendo, alle tante palle messe in rete con il rovescio liftato, almeno 15 ace sul proprio servizio.
Ma dopo due ore e mezza di gioco, al decimo gioco del terzo set, ha commesso 4 errori non forzati (sul proprio servizio) consecutivi, che gli sono costati il 4-6 del terzo set ed il match.
Con l’uscita di scena di Sinner e Berrettini, la Maledizione dei Pozzi Indiani ha colpito anche, praticamente tutte le star presenti, con la sola eccezione di Rafa Nadal.
Ma la storia dello spagnolo è tutta già scritta per un “Spaghetti Western” alla Sergio Leone.
Rafa Nadal
L’australiano Rafa è riuscito a superare l’orco USA Reilly Opelka (N.17, alto 2,11m) solo in virtù della cura con cui tratta il proprio fisico in ogni circostanza.
Praticamente Nadal continua ad allenare il proprio fisico di 35 enne, anche fra un game e l’altro, quando cambia campo, fra un tic e l’altro.
Solo in virtù di questa attenzione maniacale è l’unico Apache rimasto alla guardia dei Pozzi Indiani senza bisogno di ricorrere a malefici o veleni.