Roma, 23 gennaio 2022 – Tramortendo a martellate Pablo Carreno Busta in 3 set, Matteo Berrettini entra nei quarti degli Open d’Australia.
Primo italiano 31 anni dopo Cristiano Caratti nel 1991, Nicola Pietrangeli nel 1957 e Giorgio De Stefani nel 1935.
Il giovanotto romano ha onorato appieno il nomignolo di Hammer, Martello, che gli hanno affibbiato agli antipodi ed in tutta l’area anglofona.
Il Martello italiano in 2 ore e mezza di dura battaglia ha distrutto il numero 2 spagnolo Pablo Carreno Busta (dopo Nadal), con micidiali randellate negli scambi angolati e soprattutto nel servizio.
Carreno Busta ha dovuto fronteggiare un avversario in grado di piazzare in campo, l’80% di prime palle problematiche, servizi implacabili, di cui 28 irraggiungibili ace.
Ha fatto di tutto e di più per restare in partita riuscendovi per tutta la durata del match, risoltosi a favore dell’azzurro solo negli ultimi game di ciascun set: 7-5, 7-6, 6-4.
In virtù di quel qualcosa in più (testa, fisico, tecnica) in favore del 25enne giovanotto romano.
Un campione ogni giorno più autorevole che, in Australia , ha agganciato la sesta piazza della classifica mondiale sorpassando il russo Andrei Rublev.
Con questa odierna performance, Berrettini è il primo italiano nella storia ad entrare nei Quarti di Finale (cioè fra i primi otto ) di tutti i 4 Slam ATP.
Ovvero dei 4 prestigiosi Tornei che si svolgono nell’ordine: in Australia (Melbourne), Francia (Roland Garros), Londra (Wimbledon ) ed USA (Flushing Meadows).
Questi 4 eventi, oltre ad essere più ricchi in termini di premi, sono gli unici che si disputano al meglio di 3 partite su 5.
È questa superiorità assoluta, sotto ogni aspetto, che ha motivato il Numero Uno Novak Djokovic (che ha vinto l’Open ben 9 volte) a fare di tutto per essere in campo a Melbourne.
Anche Berrettini, come tutti i campioni più accreditati, guarda con passione a Melbourne.
Già lo scorso anno era lanciatissimo a conquistarsi i Quarti se non che nel match contro Khachanov, al terzo set, soffrì di un infortunio agli addominali.
Fu leggendario. In qualche maniera riuscì a proseguire il match ed anche a vincerlo con l’handicap
Poi, però, per i dolori, contro il greco Tsitsipas dovette dare forfeit e trascorrere un paio di mesi di cure e riabilitazione.
I muscoli addominali per un tennista sono tutto. Ogni gesto parte e coinvolge quella zona. Specie nel servizio…
Sportivo fenomenale, il duro lavoro svolto con il coach Vincenzo Santopadre a Roma, gli permise in 57 giorni di ritornare a giocare.
E positivamente, molto positivamente da riuscire, in breve, a rientrare nell’elite mondiale.
Purtroppo, però nel Torneo più importante dell’anno, le ATP Nitto Finals di Torino, nel match decisivo contro Zverev, di nuovo gli addominali andarono in tilt.
Berrettini è obbligato a fermarsi di nuovo rinunciando alla maglia azzurra della finale di Coppa Davis a Madrid. Il recupero è stato forse troppo affrettato!
Potrebbe essere il principio della fine di un grande talento?
Invece il talento c’è, Il tennista romano, mostra la stessa tempra che consentì a Francesco Totti di ritornare a giocare in azzurro dopo il tremendo azzoppamento all’Olimpico.
Lavoro, passione, disciplina, sacrificio senza soste.
Eccolo quindi, dopo soli due mesi dal trauma, a prepararsi per essere a Melbourne, ancora da Numero 6 al mondo poichè l’infortunio è avvenuto a fine stagione.
Come sta oggi Matteo Berrettini? Questa è la domanda urgente a vederlo impegnato contro Carreno Busta.
Primo set dominato dall’azzurro che si apre la strada con il servizio e poi prosegue mettendo in mostra un rovescio decisamente maturato, rispetto al passato anche migliore.
È questa la grande novità. Anche la risposta è sempre più convincente.
Il primo set si decide all’undicesmo gioco, quando Berrettini strappa il servizio per concludere 7-5.
Battaglia ancora più aspra nel secondo set. Con un testa a testa fino al 6-6. Al tie break, Berrettini mostra un’altra qualità che fa di lui un autentico campione su cui scommettere subito.
La padronanza di sé, è assoluta. Continua a soffrire sul rovescio, ma con il dritto sistema veramente tutto. Tie break vinto, lasciando 4 punti allo spagnolo.
Dopo due ore di strenua battaglia che non lasciano trapelare segni di alcun problema fisico per Matteo, arriva il terzo set.
Di nuovo testa a testa sui servizi reciproci. Partita tesa e spettacolare per una platea con tanti spagnoli ed italiani progenie di immigrati.
Carreno Busta non molla mai. Sa che il match è lungo e può succedere di tutto, specie se Berrettini fa uno sforzo di troppo.
Ma neanche Berrettini molla. Sul 5-4 per Matteo, al servizio è il turno dello spagnolo. Pimpante, con l’ausilio delle palle nuove, sul cemento di Melbourne, Carreno si porta sul 40-0 ; verso il 5-5; verso un nuovo trie break.
Berrettini potrebbe risparmiarsi qualche fatica e mollare il game. Invece si impegna al massimo e risponde a tono. Induce l’avversario a 4 errori consecutivi ed alla sconfitta 4-6.
Matteo è nei quarti dove se la vedrà con un altro soggetto particolare; il francese Gael Monfils, grande talento, gran signore capace di qualsiasi impresa.
Un avversario contro cui Berrettini ha già combattuto battaglie lunghissime, estreme e perso, anche.
Una sorta di pecora nera per Berrettini, un altro Berrettini, non quello odierno, riveduto e corretto.
Non tutti i mali, a volte, vengono per nuocere…