Roma, 28 gennaio 2022 – A segnare la vicenda della semifinale del Torneo di Tennis d’Australia, fra Rafael Nadal e Matteo Berrettini, sono stati due esponenti della crema dell’attuale tennis, due latini: uno spagnolo di Maiorca l’altro italiano di Roma.
Ma per Matteo Berrettini ‘I sogni muoiono all’alba’, come nel film di Indro MontanellI
del 1961.
Proprio come quelli di Jannik Sinner ai Quarti di Finale degli Open d’Australia.
Ma questa volta la sceneggiatura cinematografica del grande giornalista non c’entra.
Alla finale del Torneo del Grande Slam di Melbourne, accede Rafa Nadal il Numero Uno virtuale, visto la “crisi” di Novak Djokovic.
Matteo Berrettini è stato ad un passo da un clamoroso successo, dopo aver dato per due set la sensazione di essere in balia del mancino maiorchino.
Al terzo set, sul Rod Laver Court, si è presentato, invece, un Berrettini diverso. Formato tipo quello visto in campo nel quinto set dei Quarti contro il francese Gael Monfils.
Un giocatore talentuoso, un vero Martello provvisto di servizio portentoso ma anche di tutti gli altri colpi, ivi compreso il rovescio.
Un tennista pensante, capace di modellarsi a seconda delle circostanze, individuando quale strategia attuare per aver ragione dell’avversario.
Nessuno può negare che Rafa Nadal, all’alba dei 36 anni, sia da almeno un decennio il miglior giocatore al mondo, assieme al serbo Novak Djokovic.
Berrettini, ispirato da Vincenzo Santopadre, per superare questo scoglio granitico, è ricorso alla tattica Maratona, primo far consumare energie. Altrimenti il fenomeno iberico, supera qualsiasi frangente.
Insomma un Berrettini, “Martello” a ragione veduta e pensante. Per giunta decisamente migliorato sul piano tecnico ed atletico.
Berrettini da Martello (Hammer ) a Maratoneta.
Dopo aver “accompagnato” semi-agonisticamente Nadal per i primi due set (3-6, 2-6), al terzo il “nuovo” Matteo Berrettini è subentrato da protagonista sulla scena.
Lasciando tutti a bocca aperta, ivi incluso pubblico e Nadal.
Alla fine del secondo set, già, Matteo ha “lasciato “andare il braccio”, per tarare la reazione dello spagnolo alle martellate più approfondite.
Dopo un ora e mezza di gioco, lentamente ma inesorabilmente, Berrettini cresce.
Colpi precisi , angolati, potenti che obbligano Nadal a correre a destra e a manca.
In affanno, lo spagnolo è dominato perfino negli scambi.
Comunque, riesce sempre a salvarsi senza mai perdere il proprio servizio .
Berrettini appare sorridente; soddisfatto del proprio operato, si diverte, quasi irride il Grande Avversario con palle corte, pallonetti e volee sotto rete vincenti, passanti di ogni genere.
Incita il pubblico. Un vero show!
Oggi, nel nuovo anno, dopo lo stop per infortunio, oltre alle “martellate” di servizio è padrone di ogni colpo, ivi compreso il rovescio: anche a due mani.
Nadal è costretto, in difesa, a correre a destra e sinistra. Ma il match prosegue in parità; un game (di servizio) per uno .
Matteo si porta sul 4-3 lasciando a zero Nadal. Quindi si scatena all’ottavo gioco quando strappa il servizio a Nadal concedendogli solo un punto.
Quindi vince il set, 6-3 lasciando di nuovo lo spagnolo a zero!
Inizia il quarto set sulla stessa falsariga.
Nadal ha tirato fuori le sue famose, imbattibili, unghie. Ora è lui che aspetta che “passi la nottata” anche per Berrettini.
Si procede sempre un game per uno. Con l’impressione che il boccino stia sempre nelle mani di Berrettini.
Si è, comunque, sul filo della massima incertezza. Un nonnulla può incidere sul tutto. Ma Nadal è sempre in vantaggio 2-1.
Berrettini appare sempre fiducioso. Cerca il colpo vincente per sotterrare l’avversario.
Così sul 3-4 , annullata una palla-break, si prepara un “vincente” a botta sicura che, per due volte di seguito, manda maldestramente in rete.
Un caso più che fortuito che compromette tutto! Non c’è tempo per un eventuale recupero.
Sul 5-3, infatti, Nadal non e il tipo da riperdere il proprio servizio, non potente, ma preciso, tagliato e letale, due volte di seguito sconfiggendo Berrettini per 3-6, 2-6, 6-3, 3-6.
Intanto, ricordiamo che Matteo Berrettini è il primo italiano a raggiungere la semifinale dello Slam australiano.
A 25 anni è ormai una vera realtà del tennis Mondiale.
Sesto, in crescita quando l’Atp farà i prossimi conti, sorpassando il russo Rublev.
Magari in attesa che lo raggiunga l’altro azzurro, Jannik Sinner. che lo segue da presso al decimo posto.