Roma, 25 gennaio 2022 – Ha impiegato 4 ore di martellate Matteo Berrettini per venire a capo del francese Gael Monfils e conquistare la semifinale degli Open di Australia al termine di 5 drammatici e spettacolari set.
Un traguardo mai raggiunto da un tennista italiano.
Una partita che passa alla storia della racchetta anche perchè il quarto game del secondo set è durato la bellezza di 20 minuti. Il tempo per disputarsi non un solo game , ma un intero set.
Giocato dai due contendenti al massimo livello con colpi di scena ed alti e bassi che non lasciavano il tempo per respirare.
lI romano Matteo a “martellare”; il parigino Gael a riprendere e rinviate tutto al mittente come fosse un muro di gomma. Neanche un istante per tirare il fiato.
Entrambi terminando il gioco al limite dell’asfissia dopo aver annullato complessivamente 12 palle break, 9 in favore di Matteo, annullate da Gael.
Il Game del 2-2 alla fine è poi andato a Berrettini. Le conseguenze – dal punto di vista sia fisico che mentale- hanno contrassegnato tutta la vicenda dell’incontro.
Berrettini si è aggiudicato i primi due set 6-4,6-4.
Al terzo set – quando tutto lasciava presagire che Monfils avesse imboccato la strada della sconfitta in 3 set che a Berettini è sembrato dovuto a mancato sostegno delle gambe.
Colpo di scena , in cattedra era salito Monfils che, incitato dalla parte francese della folla (maleducata), dominava la situazione, lasciando presagire il peggio.
Questo era quanto denunciava la situazione sulla scorta di quanto accadeva sul campo.
L’impressione era proprio che il Numero 6 al mondo avesse mollato agonisticamente.
Complessato dalla sconfitta del terzo set, o forse, per il mancato recupero delle energie.
In simili situazioni, la denuncia più probante arriva dalla espressione avvilita, sgomenta del soggetto. In realtà, però, Berrettini mai aveva dimostrato segnali di depressione.
Il suo viso era pensoso ma non preoccupato od angosciato per la piega presa delle cose.
Per come Monfils avesse preso in mano le redini della disputa, conquistando sia il terzo che il quarto 4 set con un doppio, 6-3, inequivocabile.
In realtà il giovanotto 25 enne romano ha forse disputato il match più maturo della sua giovane carriera da campione autentico. .
Il francese non è l’ultimo arrivato nel mondo del tennis. Ha fatto piangere fior di campioni.
È un marpione parigino che si esalta giocando a tennis. Lo praticherebbe anche gratis pur di esibirsi in pubblico e venire applaudito.
È un artista della comunicazione con le platee. Questo stava accadendo anche a Melbourne. La Rod Laver Arena era tutta dietro di lui, anche maleducatamente.
Si sono verificati incidenti in tribuna ed azioni di disturbo nei confronti proprio dell’italiano, nonostante gli immigrati italici.
Matteo conosce bene Monfils. Sa anche della sua proverbiale capacità di migliorare con il passare dei minuti e delle ore.
Bisogna prenderlo con le molle se non si vuole veramente terminare in asfissia.
Perciò – quando ha sperimentato che il francese aveva energie e folla dietro – ha pensato
(con due set di vantaggio) di far consumare carburante all’avversario, risparmiandosi in vista dell’arrivo al quinto set.
In tutti gli altri tornei esistenti al mondo, il 2-0 per Matteo avrebbe concluso il match. Nei 4 Slam di Australia, Inghilterra, Francia e Stati Uniti si gioca sui 5 set. Per questo sono speciali.
I tennisti professionisti sono tarati per 3 non per 5 match. Solo pochi, rari, grandi tennisti, maturi sono imbattibili comunque.
Berrettini (ed il suo coach Vincenzo Santopadre) devono averne tenuto conto.
Berrettini ha in effetti “finto” di mollare cercando di rispondere a tono, ma non al 100 per cento.
Monfils, in rimonta, aveva necessità di non perdere colpi e sfruttare al massimo il momento, per lui, favorevole.
Un capolavoro tattico che ha permesso a Berrettini di lasciare tutti a bocca aperta quando all’inizio del quinto e decisivo set, si è presentato imponendo un secco 4-0, con 2 break per il 6-2 finale.
L’impresa, senza precedenti in Italia, gli vale la semifinale contro Rafael Nadal, autentico mostro sacro, capace con i suoi portentosi recuperi di prosciugare qualsiasi fonte di energia.
Come ha fatto nei Quarti contro l’ottimo canadese Shapovalov.
Questa notte, alle 5 del mattino ora italiana. tocca all’altoatesino Jannik Sinner, vedersela con Stefanos Tsitsipas il greco numero 4 al mondo.
L’ex sciatore altoatesino è in grado attualmente di vedersela contro chiunque.
Dovesse farcela, in teoria, avversari permettendo, il tabellone prevede l’eventualità in finale di vedersela con il suo amico e compagno di doppio Matteo Berrettini!