Roma, 26 gennaio 2022 – L’ascesa di Jannik Sinner si arresta ai quarti di finale degli Open australiani, per mano di Stefanos Tsitsipas
Il tennista greco-russo, ha imposto un secco 3-0 (6-3, 6-4, 6-2) che non concede spazio a recriminazioni o scusanti.
Fra il biondo campione greco-russo (numero 4 al mondo ) ed il fulvo sciatore italo-ladino di San Candido (fresco Numero 10), non è esistita tenzone.
Sinner non è mai stato in partita sin dall’inizio al primo set, quando il greco gli ha strappato il servizio.
Neanche la sospensione causata da pioggia e nevischio (incredibile, a Melbourne alle 16 del pomeriggio, in piena estate!) ha modificato il corso degli eventi e dei fatti.
Tsitsipas al momento – con Djokovic in “crisi socio-ambientale ed età” e Nadal più o meno nelle stesse condizioni (venerdi semifinale contro Berrettini) – ha tutte le carte in regola per diventare il prossimo Number 1.
Sinner, a 21 anni, è appena entrato fra i primi 10. Ma deve fare assolutamente molte esperienze per venire a capo delle tante problematiche (tecniche, mentali, fisiologiche) riguardanti gli alti livelli del tennis professionistico.
Quello che è riuscito ad acquisire in questo primo Torneo Grande Slam, è già sensazionale alla sua età e da italiano. Entrare nei quarti, cioè fra i primi 8 giocatori al mondo in circolazione.
Gli si deve dire solo: bravo e grazie.
C’è forse soltanto un po’ di rammarico per non averlo visto sbarazzino e sicuro di se come in tutti i precedenti che lo hanno portato costantemente scalare le vette del tennis.
Sicuramente non era il Sinner conosciuto. I suoi colpi non avevano la precisione chirurgica familiari, gli angoli impossibili… non era lo stesso.
Sembrava soggiogato dalla personalità del greco, che pur conosce bene e frequenta.
Per tutto il primo set, il suo servizio ha latitato. Le “prime palle” non entravano. Non si può competere contro un autentico fuoriclasse, in forma, in queste condizioni.
È venuto prepotente un pensiero: e se la crisi di Sinner fosse stata legata al fatto di essere sceso in campo alle 5 del mattino italiane? Con i ritmi biologici in subbuglio, ed anche “Cicli circadiani” sballati?
Certamente i tennisti, girovaghi del mondo, si ritrovano a guadagnare i fior di quattrini, ma il ciclo sonno-veglia non si aggiusta a suon di moneta e di sonniferi.
Quando si sta sul campo fino alle 22, quindi poi, alle 4 del mattino ci si deve nutrire per andare a “giocare”, la faccenda non si risolve con la bacchetta magica, ma con l’aggiornamento psicofisico del proprio sistema.
Processi complessi che non si producono da un giorno all’altro.
Può capitare, dunque, che un ventenne , come Sinner, risulti meno “acclimatato” di chi da anni, dorme una notte ad est e l’altra ad ovest dei fusi orari.
Qui, tre anni di abitudine in più, come nel caso del 23enne greco (classe 1998) rispetto all’altoatesino (classe 2001) possono fare la differenza.
Ipotesi, naturalmente; congetture; fantasie. Situazioni tutte nuove in una società sconvolta per giunta dalle pandemie, a complicare tutto.
Certo: bravo Tsitsipas, bravo Sinner e bravo anche Berrettini.. . bravi tutti con le racchette. Anche Novak Djokovic in quarantena forzata.
Grazie a loro, ed alla Tv, si scopre che a Melbourne, in piena estate (20-39 gradi), dal cielo piove acqua e batuffoli di neve per allagare il Rod Laver Court e scongelarlo a furia di asciugamani di spugna!
E la vita continua a sorriderei. In attesa che arrivi la semifinale dell’Open Grande Slam australiano, fra il romano Matteo Berrettini ed il maiorchino Rafa Nadal, in programma all’alba italiana di venerdì.
Quanto a Sinner, tutti hanno capito la grandezza di quello che lui ha combinato fino ad oggi.
Nessuno a 20 anni è arrivato dove lui è giunto. Non è più il futuro della Next Generation.
Ora è il momento degli Tsitsipas e Rublev, Zverev e Berrettini.
Già da quest’annata la vetta non apparterrà più alla coppia Djokovic-Nadal.
Intanto montano a vista d’occhio, gli Under 20 come Sinner, lo spagnolo Alcaraz e lo statunitense Korda, con la speranza anche dell’azzurrino Lorenzo Musetti.