Torneo ATP 500 di Vienna: Sinner e Sonego negli ottavi

Stop per Fognini e Musetti

Roma, 27 ottobre 2021 – Nel Torneo ATP 500 di Vienna, i tennisti italiani Sinner e Sonego sono entrati negli ottavi di finale superando, entrambi in due set, rispettivamente il gigante USA Opelka ed il tedesco Koepfer.

Si sono fermati ai sedicesimi sia Fabio Fognini che Lorenzo Musetti, battuti in due set, rispettivamente dall’argentino Schwartzman (sconfitto da Sinner nella finale di Anversa domenica) e dal francese Gael Monfils.

In attesa di seguire in serata il match di Berrettini contro il forte georgiano Basilashvili, occorre constatare come la spedizione italiana in Austria si sia assottigliata perdendo per la strada qualche pezzo.

Tuttavia è da notare come, comunque, questo assottigliamento era fatale poichè gli organizzatori viennesi hanno approntato un tabellone che ha costretto 4 giocatori italiani a scendere in campo nello spazio di due ore.

Avessero tutti vinto, nei turni successivi avrebbero dovuto eliminarsi fra di loro.

Una furbata davvero geniale che ha costretto l’emittente televisiva italiana a fare salti mortali per dare un senso alla trasmissione contemporanea di 4 partite.

LORENZO SONEGO
Lorenzo Sonego contro il nerboruto tedesco Koepfer si è dimostrato il più in forma di tutti. In grado di giocare con estrema concentrazione, adattandosi alle situazioni man mano che si presentassero.

Così al servizio piazzato e potente del tedesco ha risposto con un servizio ancora più piazzato e preciso.

Koepfer nel primo set ha cercato di portare il gioco sugli scambi lunghi da fondo campo. Sonego ha accettato la sfida per qualche gioco, poi ha capito che sarebbe andato troppo per le lunghe.

Ha variato i temi a partire dal settimo game e sul 5/4 per lui, ha strappato il servizio al tedesco chiudendo il set per 6/4.

Il secondo set ha avuto ancora minor storia anche perchè Sonego ha proseguito con una serie straordinaria di ottime prime palle di servizio con una percentuale positiva non inferiore al 75 per cento.

Partita che si è chiusa con il 6-3 del secondo set e la costatazione che con un Sonego capace di performance tali quando si tratta di servire, il torinese può arrivare molto in alto.

JANNIK SINNER
Idem per Jannik Sinner contro il gigante Opelka. Il ventenne altoatesino ha studiato il suo avversario per i 4 primi games.

Ha assistito ai servizi di questo tennista alto 2 metri ed 11 centimetri, subendo 4 punti a zero nei primi due games.

Col maestro Piatti si era preparato all’avventura. Al servizio irresistibile di Opelka, Sinner ha risposto con prime palle ed Ace della stessa ineluttabilità.

Partita che – nel divertimento del pubblico – è andata avanti velocissima con games aperti e chiusi in tre minuti ciascuno.

Fintanto che Sinner non ha deciso che era ora di cominciare a rimandare la pallina servita da Opelka nel campo dell’avversario. È stato superlativo in questo senso.

Si sono cominciati a realizzare i primi scambi. Lo statunitense capace di muoversi con difficoltà e lentezza, spesso rinunziando in partenza ad intercettare la pallina.

Dunque break del servizio di Opelka al sesto gioco e set vinto dall’altoatesino per 6-4.

Ormai i giochi erano rivelati e fatti. Sinner non ha dato scampo all’avversario, mai vicino a togliergli il servizio e match che si concludeva con un netto 6-4, 6-3.

 

Il tutto mentre Fognini e Musetti tentavano di opporsi all’argentino Schwartzman ed al francese Monfils.

Avrebbero potuto farcela entrambi perchè sul piano tennistico avrebbero avuto le carte in regola.

FABIO FOGNINI
Ma Fabio Fognini soffre sempre del male della fretta. Non sopporta che un avversario non accetti la sua superiorità tecnica e si arrenda senza combattere.

Ma Schwartzman (l’opposto di Opelka, 43 centimetri più basso) ha costruito un miracolo in fatto di recupero, pazienza e braccio forte e preciso.

Chi non ha la pazienza di aspettare, con lui perde sempre. Ed è quel che è successo al ligure.

LORENZO MUSETTI
Difetti di gioventù quelli che hanno portato il ventenne Musetti a perdere contro il tennista francese migliore e signore amato dalle folle, Gael Monfils.

Mosetti è stato chiaramente all’altezza dell’applaudito francese e chiaramente ha gioito per lo spettacolo tennistico offerto dalla loro partita.

Ha però quasi dimenticato che era in campo per vincere e non per esibirsi nel colpo vincente migliore.

Ha voluto strafare in tantissime occasioni, cercando il colpo finale spettacolare anzichè la mossa semplice e vincente.

Il match è finito – con primo set al Tie break – 7-6, 6-4. Con meno entusiasmo edonistico, il risultato avrebbe premiato Musetti.

Monfils , vecchia volpe, tutto ciò lo aveva capito e ne ha approfittato.

Musetti ha appena compiuto 20 anni. È una realtà sicura del tennis italiano e mondiale. Ora è tempo di abbandonare gli eccessi di entusiasmi estetici.

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