Roma, 21 febbraio 2021 – America’s Cup: Luna Rossa si aggiudica anche le Regate 7 ed 8. L’ Italia, dopo l’1-1 di ieri, batte l’Inghilterra 7-1.
Vince così la Coppa Prada ad Auckland e vola verso la sfida contro Team New Zealand per l’America’s Cup.
Tredici regate da disputare, sempre nel Golfo di Hauraki, dal 6 al 15 marzo.
LUNA ROSSA CONTRO INEOS TEAM UK
Con vento leggero, attorno ai 10 nodi, Luna Rossa ha saputo gestire in maniera ineccepibile la propria leggera superiorità tecnologica.
Britannia contava controbattere con la superiorità del 4 volte olimpionico, lo Skipper Sir Ben Ainsle.
Ad Auckland, invece, è stata proprio la superiorità del fattore umano italiano ad averla vinta nelle regate odierne nell’intensa sfida fra le vele e lo sport inglese ed italiano.
Più che il lieve vantaggio del mezzo con il vento leggero attorno ai 10 nodi, oggi hanno vinto proprio l’organizzazione degli assetti.
Soprattutto, l’equipaggio italiano che Max Sirena (lo skipper riminese non a bordo) e Patron Bertelli, hanno selezionato per questa avventura.
Gli undici uomini dell’equipaggio (6 sul lato sinistro, 5 sul lato destro) provengono dalle fila di campioni provenienti non solo dalla vela ma anche di altri sport.
Medagliati, anche olimpici, di sport acquatici come canottaggio e nuoto. Il fior fiore della gioventù Italica.
Luna Rossa non rappresenta soltanto il binomio degli sponsor-patrons della casa d’alta moda Prada e delle Gomme Pirelli.
Rappresenta lo sport italiano: da Palermo a Trieste, passando per Napoli e tutto il resto dello Stivale.
Un successo del Made in Italy che fa bene a tutto il paese in questi momenti difficili.
Un potente augurio e stimolo per la gestione del paese affidata a Mario Draghi.
Metta al sicuro, il nuovo Presidente del Consiglio, lo sport dalle mani della politica dalle oscure motivazioni.
LE REGATE
Le due regate hanno vissuto sui nobili tentativi di Sir Ainsle di mettere in crisi Luna Rossa con comportamenti ultra aggressivi nella fase di partenza.
Manovre spericolate dirette ad intimidire.
È noto che nelle condizioni miti di vento, un grosso beneficio lo garantisce una buona partenza.
Nella prima regata, la partenza è stata alla pari.
Un paio di metri a favore di Britannia che venivano presto recuperati grazie alla migliore manovrabilità del monoscafo italiano, nelle virate e nelle strambate.
Ben Ainsle era infatti, handicappato dal dover, ad ogni manovra, saltare da una parte all’altra di Britannia.
Al contrario i due timonieri Bruni e Spithill, ben coordinati, avevano agio di adeguarsi prontamente alle necessità delle situazioni.
Le barche volanti avevano pressappoco le medesime prestazioni. Ma i marinai italiani erano superiori.
I lati del percorso vedevano alle cinque boe in vantaggio sempre crescente – dai16 secondi iniziali all’1’45 sul traguardo, pari ad oltre 1 km e 200 metri. Una enormità!
Assai più combattuta la seconda regata.
Sempre più aggressivo Ben Ainlsle, che ormai non aveva nulla da perdere.
Costringe alla protesta Luna Rossa e poi induce Spithill a calcolare male il momento di attraversamento della linea cadendo in penalità.
L’handicap viene annullato al primo incrocio, quando Luna Rossa va in testa passando rapidamente a controllare l’avversario. Più veloce con il vento in poppa.
Ineos Team UK non molla, riducendo al Gate 2 il distacco a 12″ secondi. Oltre, però, non va ed, al traguardo, il ritardo tocca quasi il minuto.
È fatta! Ma solo la barca italiana esulta.
In Nuova Zelanda erano tutti per Ineos Team UK. Sempre madre patria vicina, o lontana, nel tempo.
Dietro le polemiche anti-italiani – contrari al tentativo si spostare le regate per il Lockdown anti Covid che avrebbe tenuto lontano gli spettatori (oggi invece erano tantissimi) – era evidente la paura che faceva Luna Rossa.
Meglio affrontare il derby contro l’Inghilterra che l’Italia targata Prada.
Se si prende tempo, il meteo potrebbe mettersi dalla parte degli inglesi – più instabile. E, chissà, Team New Zealand potrebbe sottrarsi al pericolo Italia!
Una compagine ben organizzata al vertice, e ricca di tanti azzurri, di tanti acquatici.
Conosciamoli: Francesco Bruni, Palermo; James Spithill, Sydney; Pietro Sibelli, Albenga; Matteo Celon, Verona; Umberto Molineris, Ravenna; Enrico Voltolini, Piacenza; Emanuele Liuzzi, Napoli; Romano Battisti, Priverno; Gilberto Nobili, Castelnovo ne’ Monti; Nicholas Brezzi, Trieste e Pier Luigi De Felici, Napoli.
Grazie a loro, L’Italia ha portato a casa la Coppa che proprio Prada ha messo in palio quale Challenge Cup.
Il torneo fra sfidanti denominato Vuitton Cup, prima che subentrasse il colosso dell’alta moda italiana.
L’Italia l’ha vinto due volte nel 1992 con il Moro di Venezia; poi con Luna Rossa nel 2000 . 21 anni fa.