Baby gang in Italia: dati, cause e possibili soluzioni nel 2025
Cresce l’allarme per la criminalità giovanile. Analizziamo numeri, motivi e cosa si può fare per fermare le baby gang

Allarme rosso baby gang in Italia, con criminalità giovanile in aumento e sicurezza urbana 2025 che crolla: episodi violenti a raffica che coinvolgono sempre più spesso minori. Lo dicono le cronache quotidiane e i racconti delle persone spaventate nelle città, più che i numeri e le statistiche che sono un po’ in ritardo. Un fenomeno complesso, legato a disagio sociale, povertà educativa e mancanza di modelli positivi. In questo articolo analizziamo i numeri reali del fenomeno in Italia, le zone più colpite e cosa stanno facendo le istituzioni per affrontare questa emergenza. Una riflessione necessaria su un problema che riguarda tutti.
Baby gang in Italia: che età e in quanti sono
Le Baby gang, bande giovanili in italiano, sono composte da individui di età compresa tra i 15 e i 17 anni, coinvolte in varie forme di microcriminalità: ragazzi un po’ di tutte le nazioni ed etnie. Spesso vengono detti “maranza“. Tra il 2019 e il 2021, si è registrato un significativo aumento del 73,8% del numero di ragazzi presi in carico dagli Ussm (Uffici dei servizi sociali per i minorenni) per appartenenza a bande giovanili, passando da 107 a 186. Sebbene le bande giovanili siano state identificate nella maggior parte delle regioni italiane, è stata notata una leggera prevalenza nel Centro-Nord rispetto al Sud. Tuttavia, i dati delle questure indicano un aumento più diffuso su tutto il territorio nazionale. Queste bande sono tipicamente composte da meno di 10 individui, prevalentemente maschi di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Nella maggior parte dei casi, i membri sono cittadini italiani, mentre i gruppi composti principalmente da stranieri sono meno frequenti.
Baby gang in Italia: quali attività criminali
Le attività criminali associate alle baby gang vanno dal bullismo e dall’aggressione fisica al vandalismo e a reati più gravi come lo spaccio di droga e le rapine. Le loro vittime sono spesso coetanei di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Gli esperti suggeriscono che fattori come l’esclusione sociale, la povertà educativa e l’impatto psicologico di eventi come la pandemia di COVID-19 possono esacerbare le vulnerabilità che contribuiscono alla formazione e alle attività di queste bande. Talvolta presi di mira automobilisti e scooteristi.

Risposte del governo alle bande giovanili
Il Ministero dell’Interno è stato coinvolto nella mappatura nazionale delle baby gang per comprendere e affrontare meglio il fenomeno. C’è l’iniziativa “Liberi di Scegliere”: questo programma, inizialmente implementato in Calabria e successivamente esteso ad altre regioni con una forte presenza mafiosa come la Sicilia e Napoli, mira ad allontanare i minori da contesti familiari criminali e collocarli in affido familiare per interrompere il ciclo della criminalità. Il governo italiano ha adottato un Piano d’azione nazionale contro la tratta e il grave sfruttamento (2022-2025), che include misure per la prevenzione, la protezione delle vittime e il contrasto delle attività criminali che possono coinvolgere i minori. Focus su prevenzione ed educazione: si riconosce sempre più l’importanza di affrontare i fattori sociali ed emotivi sottostanti che contribuiscono alla delinquenza giovanile attraverso l’istruzione e il supporto per la salute mentale.
Lombardia all’attacco
A Milano baby gang e maranza sono un problema di una gravità assoluta. Ecco allora interventi socio-educativi per rafforzare la prevenzione dov’è più diffuso il fenomeno delle baby gang: è il contenuto principale di una legge regionale approvata martedì 8 aprile che prevede anche, tra l’altro, di stanziare 450mila euro per finanziare le misure previste e di promuovere la giustizia riparativa per i minori autori di reato. Lo stanziamento dovrebbe servire a riqualificare spazi e creare iniziative culturali, sportive ed educative per favorire l’integrazione, anche attraverso l’accompagnamento allo studio, laboratori musicali, promozione della lettura e dell’uso consapevole dei social network, anche in collaborazione con associazioni presenti nel territorio. E poi il servizio sociale obbligatori e i lavori socialmente utili per i minori segnalati dall’autorità giudiziaria. Opposizioni critiche con le norme anti maranza: per Gian Mario Fragomeli (Pd), nella legge “non c’è una definizione di cosa siano le baby gang. Quindi non sappiamo nemmeno chi siano i destinatari di questa legge”.
Difesa fai-da-te anti baby gang e maranza: pericoloso
Di fronte all’inerzia delle istituzioni, i cittadini si stanno organizzando autonomamente per difendere il proprio territorio. A Milano sono nate le ronde “anti-maranza”. L’obiettivo è quello di creare gruppi di volontari che, senza sostituirsi alle forze dell’ordine, segnalano situazioni di pericolo e garantiscono una maggiore presenza nelle strade. Per dare l’idea, nel capoluogo lombardo il 9 aprile 2025 numerosi giovanotti hanno rapinato tre studenti del Politecnico in zona Colonne di San Lorenzo. La rapina in via Pio IV, tra le Colonne e piazza Vetra, zona rossa bollente in città come tante altre ormai purtroppo: presi un tredicenne tunisino già noto alle Forze dell’ordine e un salvadoregno di 17 anni. Poche ore dopo il questore di Milano, Bruno Megale, confermerà che a all’ombra del Duomo i giovanissimi sono diventati più aggressivi e sono spesso protagonisti di rapine violente: situazione esplosiva.