Lunedì nero per le Borse, con la settimana che si apre con un nuovo tonfo sui mercati mondiali. La ragione sta nell’annuncio dei dazi di Donald Trump di mercoledì scorso e nella conseguente risposta della Cina. Infatti, dopo l’escalation da guerra commerciale, la tempesta è partita da oriente, con Shanghai in calo di quasi il 4,5% in apertura e di oltre il 7,3% in chiusura, Hong Kong in ribasso del 12% e Tokyo di oltre il 7,8% in chiusura, mentre Shenzhen ha lasciato sul campo oltre il 10% e Seul (-5,57%) ha registrato la peggiore seduta dall’agosto del 2024. Piazza Affari ha perso il 6,4% Parigi il 6,5% e Francoforte il 9%. Anche i future Usa in forte ribasso (Dow Jones -3,2%, Nasdaq -4% a fronte di variazioni inferiori all’1% nella norma).
Borse a picco con dazi e risposte: escalation dannosa
L’accoppiata micidiale dazi di Trump con risposta di qualche Paese ha effetti pesantissimi sulle Borse. Il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, in conferenza stampa a Berlino, è chiaro: “Bisogna assolutamente evitare una guerra commerciale. Si deve cercare di evitare un’ulteriore escalation. Si deve evitare una reazione emotiva nel breve periodo, e osservare come si sta facendo quali siano gli effetti. E gli effetti sono molto differenti. Osserviamo anche gli effetti per l’altro lato, sugli Usa stessi: non sono irrilevanti e questo potrebbe comportare che qualcuno rifletta“.
Petrolio giù coi dazi
Intanto, coi dazi e con le Borse in ribasso, petrolio scivola sotto i 60 dollari con i timori di una recessione globale per la guerra dei dazi innescata dalle mosse di Donald Trump. ll Wti scende del 3,5% a 59,8 dollari al barile mentre il brent cala del 3,15% a 63,5 dollari al barile.