Carri armati in una fabbrica Volkswagen in Germania: riconversione da auto a difesa e armi
Si infittiscono le voci sui carri armati in una fabbrica Volkswagen in Germania, a favore della riconversione industriale dall’auto alla difesa tedesca

Carri armati in una fabbrica Volkswagen in Germania al posto delle auto, questo può essere il futuro di qualche fabbrica del gigante tedesco che sta vendendo poche macchine nel mondo a causa della concorrenza delle Case cinesi, così da favorire la riconversione industriale verso la difesa tedesca con la produzione di armi e armamenti. Un esercito teutonico anti Russia, come prevenzione, per il timore che Putin prosegua verso Ovest dopo la conquista dell’Ucraina e magari della Polonia. Il colosso della difesa Rheinmetall ha fatto ventilare l’intenzione di acquisire lo stabilimento VW a Osnabrück, una delle tre fabbriche che il Gruppo automobilistico ha deciso di chiudere. Tant’è vero che dal 2022 il valore azionario di Rheinmetall è aumentato di 10 volte, dato che riflette la domanda di prodotti militari, anche in proiezione.
Carri armati in una fabbrica Volkswagen in Germania: non è fantapolitica, si fabbricano armi
Non è fantapolitica, in quanto le maggiori testate tedesche ne parlano: la questione dei carri armati in una fabbrica Volkswagen è più attuale che mai, anche per tutelare i livelli occupazionali. La Germania ha paura che – col Green Deal 2019 da essa stessa voluta e col passaggio all’auto elettrica – non riesca a creare lavoro, con relative tensioni sociali. Da sempre poi disoccupazione e problemi economici vanno a braccetto con l’ascesa delle destra estrema sia a Berlino sia nel resto d’Europa. Quindi, armi ed armamenti, carri armati VW sarebbero utili sia contro Mosca sia per una sorta di protezione dell’economia e della stabilità politica interna, a beneficio della sinistra e dei verdi.

L’Unione Europea potrebbe apprezzare il riarmo tedesco
I conti tornerebbero anche a Bruxelles, che spinge per il riarmo europeo, in primis tedesco, in funzione anti Cremlino: si cercano investimenti pubblici a favore di razzi, bombe, carri armati, mirini di precisione, per ottenere un esercito dell’Unione Europea in grado di fare un minimo da deterrente per Putin. Il quale comunque dispone di 5.426 testate nucleari, tali per cui l’ombrello atomico degli amici USA di Trump resterebbe essenziale.