Immediatamente veniva inviata sul posto un’autoradio dei Carabinieri che suonavano all’abitazione del minore. La madre, apprendeva così che l’intervento era stato richiesto dal figlio.
La donna spiegava ai militari dell’Arma che il bambino da due giorni, adducendo vari pretesti, non voleva andare a scuola per cui, dopo l’ennesima discussione, gli aveva dato un ceffone, scatenando la richiesta di aiuto da parte del minore.
Accertato che di fatto non vi era alcun maltrattamento nè poteva parlarsi di abuso di mezzi di correzione per un episodio isolato, tranquillizzavano la madre ed il figlio, al quale però raccomandavano di frequentare regolarmente la scuola.
Dell’accaduto, comunque, i Carabinieri hanno informato sia la Procura per i Minorenni che i servizi sociali della zona.