Ancora una tragedia famigliare. Padre accoltella figlie di 12 e 14 anni

Poi ha tentato il suicidio. Morta la figlia 12enne. L’altra è gravissima.

S. Giovanni La Punta (Catania), 22 agosto – La crisi matrimoniale all’origine della tragedia che si è svolta fra le mura domestiche dell’abitazione di Roberto Russo, 47 anni, venditore ambulante che da due anni era stato licenziato, per riduzione del personale, da un’azienda della grande distribuzione. Da alcuni giorni, la moglie, 43enne,  era andata a vivere dai genitori mentre l’uomo era rimasto nella casa coniugale con i quattro figli, due maschi di 20 e 17 anni e due ragazze di 14 e 12 anni.

Stamattina, verso le 7, la tragedia. Russo, impugnando due coltelli da cucina, ha colpito le due figlie mentre dormivano. Alle loro grida, sono intervenuti i fratelli che sono riusciti a bloccarlo e disarmarlo, chiamando i Carabinieri. Nel frattempo, Russo era riuscito a impadronirsi di un coltello e colpirsi violentemente all’addome.

Immediato l’arrivo dei Carabinieri e dell’ambulanza. Mentre per la piccola 12enne non c’era più nulla da fare, la 14enne veniva trasportata e ricoverata in condizioni gravissime nell’ospedale Garibaldi di Catania. Anche Russo veniva trasportato e piantonato in stato di arresto dai militari dell’Arma  nell’ospedale Cannizzaro, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per l’estesa ferita all’addome che si sarebbe provocato nel tentativo di suicidio, con l’accusa di “omicidio e tentativo di omicidio aggravati”.

L’accaduto ha lasciato grande stupore, dolore ed incredulità nei conoscenti che descrivono Roberto Russo come  “innamorato della sua famiglia e dei suoi figli” e la famiglia “tranquilla, gentile, cortese”.

Intanto, i Carabinieri hanno rinvenuto un messaggio di Roberto Russo alla famiglia, con il quale spiega il drammatico gesto che ha compiuto. Il testo della missiva è ‘blindato’ da magistratura e carabinieri che lo hanno acquisito ma secondo quanto si è appreso, l’uomo chiederebbe scusa alla famiglia spiegando il gesto con la fragilità psicologica che stava vivendo.

 

La triste vicenda richiama l’altra tragedia, consumata il 17 agosto, a Collemarino quando il 34enne macchinista delle ferrovie Luca Giustini ha ucciso con 5 coltellate, la figlioletta Alessia di appena 18 mesi. L’uomo, nel confessare l’omicidio, ha dichiarato aver ubbidito ad una  voce interiore che gli aveva detto di farlo.

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