Roma, 26 gennaio – In via Chiabrera, quartiere San Paolo, due uomini di origine palermitana, A.A. 32enne e R.A 40enne residente a Pomezia, avevano avvicinato per strada un anziano offrendogli l’acquisto, al modico prezzo di 3mila euro di alcuni diamanti purissimi, un prezzo ‘veramente stracciato’.
In quel momento però, passavano gli attenti Carabinieri della Stazione di Roma San Paolo che, subdorando qualcosa di illecito, si fermavano ad effettuare il controllo, accertando che l’orefice si chiamava A.F., 54 anni, era anch’egli di Palermo e padre di A.A., tutti con precedenti specifici per truffa aggravata.
Accompagnati in Caserma, gli uomini del Maresciallo Gennaro Trincone comandante della Stazione, rinvenivano e sequestravano addosso e nella loro, un totale di 40 banconote da 100 euro e altre 36 da 50, tutte palesemente contraffatte e con la dicitura “Fac-Simile” riportata su una facciata che utilizzavano per la finta trattativa.
Le false banconote e la lente da orefice venivano sottoposte a sequestro mentre i tre hanno collezionato l’ennesima denuncia per truffa aggravata mentre il Maresciallo Trincone richiedeva ed otteneva dal Questore il Foglio di Via Obbligatorio dal Comune di Roma per la durata di 3 anni.
Al Tuscolano, invece, la tecnica è quella del ciucciotto e le denunce si ammucchiavano nell’ufficio di Polizia. Due donne, poi identificate per C.C., 23enne originaria della provincia di Siracusa, e R.S., 34enne romana, con la scusa del ciucciotto, dopo aver suonato il campanello della vittima prescelta, interpretavano la scenetta che dai piani superiori era caduto il ciucciotto di un loro bambino sul suo balcone. Entrate in casa, mentre una intavolava il discorso, l’altra provvedeva a fare razzia degli oggetti di valore, recuperando poi, dal balcone, il “ciucciotto caduto”.
Ma “tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino” recita un vecchio proverbio, così ieri mattina C.C. e R.S. hanno suonato ad un appartamento in via Nocera Umbra, raccontando la solita storia.
La padrona di casa, fidandosi, le ha fatte entrare ma subito dopo, riflettendo che ai piani superiori non abitavano bambini piccoli, ha cominciato ad urlare cercando di chiedere aiuto a altri condomini.
Le due donne, vistesi scoperte, fuggivano per le scale venendo però fermate inizialmente dal portiere dello stabile ma riuscivano a riguadagnare la fuga.
Le urla degli inseguitori però, hanno attirato l’attenzione delle autoradio della Polizia di Stato del Reparto Prevenzione Crimine e del Commissariato Appio-Nuovo che stavano svolgendo pattugliamento in zona mirato all’identificazione delle due. I poliziotti, vedendole fuggire, le hanno inseguite e bloccate accompagnandole al Commissariato, arrestandole.
Le due, si erano rese responsabili di un altro tentativo di furto ai danni di una signora anziana abitante nel palazzo di fronte.