Milano, 12 giugno – Il rapido intervento della Polizia di Stato, ha consentito il fermo ed in serata l’arresto di due degli aggressori dei ferrovieri, avvenuta ieri sera alla stazione ferroviaria di Milano- Villapizzone, nella tratta che porta ad Expo. L’aggressione con un machete al capotreno Carlo Di Napoli, era la conseguenza che l’uomo aveva chiesto il titolo di viaggio a 4 giovani sudamericani, rischiando di perdere un braccio. Anche un macchinista, intervenuto in suo aiuto, è stato colpito alla testa mentre i giovani si dileguavano.
Ricevuto l’allarme al “113”, la pronta battuta ha consentito agli agenti di rintracciare poco dopo due dei quattro aggressori in via Ernesto Teodoro Moneta, sotto il ponte Martin Luther King.
Nel frattempo, il capotreno, trasportato al Niguarda per la subita sub-amputazione del braccio sinistro provocata dalla violenza del colpo subito con il machete, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico che ha visto alternarsi numerosi chirurghi specialisti e durato otto ore. Fonti ospedaliere hanno detto all’Ansa che “Si e’ trattata di una lesione molto grave ma il braccio per il momento è salvo”. “Si è cercato di preservare la funzionalità dell’arto ma solo nei prossimi giorni si potrà sciogliere la prognosi se tutto è andato a buon fine”.
A conclusione delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Alberto Nobili e dal pm Lucia Minutella, in serata i due fermati, identificati per Josè Emilio Rosa Martinez, 19enne di El Salvador, l’autore materiale delle lesioni ed il complice Jackson Jahir Lopez Trivino, ecuadoriano di 20 anni con permesso di soggiorno scaduto, appartenenti alla gang di latinos ‘MS13’, sono stati arrestati con l’accusa di “tentato omicidio”, mentre si ricercano gli altri due giovani fuggiti.
Le Ferrovie dello Stato, con una nota, nel condannare fermamente l’aggressione, hanno aggiunto che “senza requisiti minimi di sicurezza è difficile garantire il servizio in alcuni orari” richiedendo “l’intervento delle istituzioni e una maggiore presenza delle forze dell’ordine”.
L’ex Ministro dell’Interno ora Governatore della Lombardia, Maroni, raccogliendo la nota della Ferrovie, ha detto “Chiederemo di mettere i militari e la polizia per contrastare questi fenomeni sui treni” Alla domanda “Fino anche a sparare?” ha risposto “Sì certo, è legittima difesa, voglio qualcuno che impedisca queste cose e se è necessario sparare, spari”.
L’assessore alla Mobilità della Regione Lombardia Alessandro Sorte (FI), nel ribadire che ormai “Il livello di insicurezza è troppo alto”, ha chiesto “vogliamo il presidio dei militari in tutte le stazioni e sui treni Forze dell’Ordine armate, formate e pronte anche a sparare”.
Intanto il capotreno ha ricevuto in ospedale la visita del segretario lombardo del Pd Alessandro Alfieri, proprio quel partito che, con il suo Sindaco di Milano, continua a permettere, garantire l’impunità e tutelare i clandestini in danno degli italiani.
Quando si prenderà coscienza della nascita sempre maggiore di gang, all’americana?
Certamente è un problema che non riguarda i nostri politici che godono di autovettura blindata con autista e scorta, con abilitazione all’uso – anche improprio – della sirena, per cui il problema da loro non è assolutamente avvertito ma i cittadini comuni, che lo vivono sulla loro pelle, cominciano ad essere stanchi.
Ci vogliono portare alla guerra civile?