Il tutto, in un’area adiacente al cimitero comunale e a quello militare tedesco.
Il progetto attirava però anche l’attenzione dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia in quanto quell’aerea aveva dei vincoli di inedificabilità assoluta di natura cimiteriale per cui i militari dell’Arma acquisivano la documentazione depositata ed approvata dall’ufficio competente del Comune di Pomezia.
Lo studio dei documenti, metteva in risalto che l’istanza presentata dalla proprietà del terreno era stata redatta da un architetto progettista risultato essere un consigliere comunale. La documentazione, passata al vaglio dall’allora Dirigente del Settore Urbanistica del Comune e dal geometra comunale, era corredata da una serie di atti che riportavano delle palesi incongruenze interne agli stessi elaborati progettuali, nonché precise e gravi violazioni degli strumenti urbanistici consistenti, nell’ipotesi più eclatante, nella produzione di un estratto del Piano Regolatore Generale dell’area di interesse assolutamente falso in quanto difforme, in punto di individuazione dei vincoli di inedificabilità assoluta di natura cimiteriale, da quello attualmente in vigore ed approvato con delibera della Giunta Regionale senza che gli organi preposti le avessero riscontrate.
I Carabinieri informavano la Procura della Repubblica di Velletri ed il G.I.P. del locale Tribunale, condividendo l’impianto accusatorio del Pm promosso nei confronti dei quattro soggetti che in concorso avevano progettato, istruito e approvato il progetto, emetteva un’ordinanza di applicazione di misure cautelari degli arresti domiciliari a carico dei quattro soggetti, tutti indagati per abuso di ufficio, falsità materiale e ideologica commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici, reati commessi in concorso tra loro.
I provvedimenti cautelari venivano eseguiti in data odierna e gli arrestati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.