A Roma, gli agenti della Divisione Amministrativa della Questura, diretta da Carlo Musti, in distinte operazioni nella Zona Nord di Roma (Fiano Romano e Formello), hanno proceduto al sequestro di 600 KG di artifici pirici illegalmente detenuti; materiali pericolosi per la loro composizione e per l’alta pericolosità offensiva, acquistabili solo mediante specifiche autorizzazioni e/o nulla osta all’acquisto da parte del Questore.
In particolare i Poliziotti, a seguito di una laboriosa attività d’indagine, hanno individuato a Formello, un magazzino adibito ad uso laboratorio, con all’interno una notevole quantità di materiale pirotecnico illegale; denunciato il proprietario, responsabile di aver allestito una vera e propria attività abusiva di artifici pirici, in spregio alle più elementari norme di scurezza. Tre le persone denunciate.
A Sant’angelo dei Lombardi (AV), approfittando dei consueti cicli di incontri presso gli istituti scolastici dedicati alla formazione della cultura e della legalità, il comandante della locale Compagnia Carabinieri, Capitano Ugo Mancini, ha portato con se personale specializzato dell’Aliquota Artificieri Antisabotaggio del Nucleo Investigativo di Napoli, suscitando grande interesse sia degli alunni che dei docenti.
Gli Artificieri Antisabotaggio dei Carabinieri, diffusi su tutto il territorio nazionale e pronti a garantire la tempestività dell’azione, sono dotati di tecnologie e strumenti protettivi di sicurezza all’avanguardia, provvedono inoltre alla bonifica preventiva di ambienti d’interesse e intervengono per il disinnesco, la rimozione e la distruzione di ordigni esplosivi, rilevando ogni utile traccia nell’immediatezza di un’esplosione.
I Carabinieri hanno illustrato ai ragazzi le precauzioni da usare ed i comportamenti pericolosi da evitare nel maneggio dei giochi pirici. L’uso incauto dei fuochi d’artificio del genere illegale può produrre lesioni gravi, come ustioni al viso e alle mani, e danni alla vista, in considerazione della loro elevata potenza (al loro interno si trova una miscela esplosiva realizzata con clorato e/o perclorato di potassio, con l’aggiunta di alluminio) può provocare danni anche peggiori. L’attivazione di fuochi illegali determina infatti esplosioni di notevole intensità e di elevata dannosità e talvolta può dar luogo anche alla perdita totale di arti, dell’udito e della vista. Poichè l’involucro di questi fuochi illegali molte volte è risultato essere di plastica, ciò ne fa aumentare ancor più il pericolo, per la frammentazione di schegge non rilevabili ai raggi x, che ne equiparano gli effetti ad una bomba da guerra. Inoltre un rischio maggiore deriva dall’uso di “botti”, prodotti prevalentemente in oriente, venduti a basso costo e senza etichette, che spesso manifestano un’esplosione anticipata o addirittura lo scoppio della batteria senza far partire un solo colpo.
Ma nonostante ciò, proprio i Carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi congiuntamente con i Militari della Stazione di Teora, nel corso di una perquisizione presso il locale di un 65enne, rinvenendo e sequestrando circa 15 kg. di materiale esplodente senza la prescritta licenza di P.S.. L’uomo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.
Sono circa 400 i chili di materiale esplodente sequestrato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, in più operazioni di servizio.
I Carabinieri della Compagnia di Trani (BT), comandata dal Capitano Giovanni Alfieri, che da tempo attenzionavano D.D.C. 25enne del luogo, al fine di ricercare armi e materie esplodenti, eseguivano a suo carico una perquisizione domiciliare, iniziando dall’abituale dimora che dava esito negativo ma grazie all’intelligente attività investigativa svolta dagli uomini dell’Arma, la perquisizione veniva estesa ad una villa rurale di cui il giovane aveva la disponibilità. I Carabinieri si trovavano di fronte ad un vero e proprio laboratorio allestito per la produzione di artifizi pirotecnici. Venivano rinvenuti bobine di miccia pirotecnica da mt. 50, circa 1,3 kg di polvere di alluminio, 540 gr. di miscela pirica, 144 gr. di polvere nera in grani e quant’altro di utile al confezionamento, nonché vari accenditori elettrici e diversi ordigni di fattura artigianale, oltre a 12,3 kg. di artifizi pirotecnici, già confezionati.
Nel corso delle indagini precedentemente svolte, al sequestro veniva ricollegata l’ipotesi di rifornimento di tali artifizi mediante il coinvolgimento di elementi della malavita comune ed organizzata nel suddetto business illegale.
I Carabinieri della Stazione di Ruvo di Puglia (BA), avevano messo sotto il loro controllo M.M. 32enne del posto. La perquisizione domiciliare eseguita con i colleghi di Trani all’interno di un container posto nel prato di una villa rurale, ubicata ai confini della città a limite territorio con Terlizzi (BA) che ricadeva nella disponibilità del suddetto, portava al rinvenimento e sequestro di un ingente quantitativo di manufatti pirotecnici di produzione artigianale, cioè circa 770 bombe carta e varie batterie piriche di diversa tipologia. Sulla base di tali risultanze, trattandosi di reati che mettono a rischio l’incolumità oltre che dell’interessato anche di possibili avventori, D.D.C. e M.M., sono stati arrestati e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, posti ai domiciliari, in attesa di giudizio.
Nello stesso contesto, i Carabinieri della Compagnia di Bari Centro procedevano al sequestro di oltre 280 Kg di materiale pirotecnico e contestualmente deferivano all’Autorità Giudiziaria tre persone residenti nei quartieri Japigia e Madonella. In particolare, nel portabagagli dell’autovettura di A.M., 34enne, parcheggiata tra le palazzine di Via Caldarola nr. 39/A, i militari del Nucleo Operativo rinvenivano innumerevoli artifizi pirotecnici appartenenti alla categoria F2 per un peso complessivo di 90 kg; in via Caduti Partigiani, durante un posto di controllo, i militari della Stazione di Bari Japigia sorprendevano F.C., 31enne, mentre, alla guida della propria autovettura, trasportava kg.150 di materiale pirotecnico appartenenti alla categoria 4^ e F3; in via Pisani, i Carabinieri della Stazione di Bari Principale procedevano al controllo di L.N. 21enne, trovato in possesso di materiale pirotecnico, tra cui artifizi appartenenti alle categorie F2 e F3, per un peso complessivo di 40 kg..
Nei suddetti casi, scattavano i sequestri di tutto il materiale e le denunce per i possessori, risultando sprovvisti di titoli autorizzativi rilasciati dalle competenti Autorità.
Per la tutela delle persone, riportiamo nuovamente queste tre brevi ma importantissime raccomandazioni fornite dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma:
1) Quando si trovano fuochi d’artificio che funzionano male e perciò non bruciano, non si deve mai cercare di riaccenderli ma bisogna allontanarsi dalla zona e segnalare la loro presenza alle forze di Polizia per la loro corretta inertizzazione, mediante l’intervento di personale specializzato.
2) Non cercare di accendere i fuochi trovati per terra: taluni impiegano ore (sino a 12) a bruciare il cartoncino pressato della spoletta. Il movimento del corpo nell’avvicinarsi ad un fuoco inesploso, a causa del piccolo movimento di aria che si crea, può alimentare la fiammella provocando l’esplosione.
3) Non provare a recuperare la miscela esplosiva od esplodente dai fuochi non esplosi e non provare a costruire fuochi d’artificio artigianali: delle semplici cause esterne tipo la pressione, l’urto, lo sfregamento ed il calore potrebbero determinare un’esplosione non controllata, con conseguenze anche gravi.
Ma parlato della prevenzione, ritorniamo, per l’ennesima volta finchè finalmente qualcuno lo capirà, su un semplice provvedimento di legge sul sistema sanitario che farebbe crollare gli incidenti con i “botti” di fine anno.
Con il titolo “…. e continuiamo a pagare per gli autolesionisti… “ sezione cronaca del 01.01.2013 – tag “lesioni da botti,feriti capodanno,botti capodanno, autolesionisti,” abbiamo pubblicato un articolo con il quale si invitavano i parlamentari a regolare la materia dei botti di fine anno, intervenendo anche sul sistema sanitario.
Se è vero che tutti hanno diritto alle cure, è altrettanto vero che nel caso specifico, le lesioni sono provocate da un’inosservanza di leggi e regolamenti.
Allora, perchè la comunità deve farsi carico dei danni fisici subiti da chi ha volutamente violato le leggi? Perché bisogna mantenere a vita, pagandogli una pensione di invalidità, chi nonostante gli avvisi alla prudenza, non lo ha fatto?
Ci auguriamo che i cittadini della Repubblica si siano resi conto di quali sono state le “priorità” di questo Parlamento anche con il sostegno salvapoltrona dei rappresentanti del popolo che hanno tradito l’elettorato e che quindi non hanno più rappresentato se non nella fase di percepire gli stipendi, e ne traggano le dovute conclusioni.
Speriamo che il prossimo eletto, anziché preoccuparsi esclusivamente delle loro esigenze facendole passare per quelle dei cittadini, decideranno di intervenire e regolare la materia con una specifica legge!