Il sopralluogo, consentiva la scoperta di 11 gabbie dove erano ristretti n. 570 esemplari di avifauna selvatica protetta e precisamente cardellini, verdoni e fringuelli, tutti appartenenti alla famiglia “Fringillidae” e rigorosamente protetti dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva “Uccelli”. Le gabbie, oltretutto, non erano idonee alle loro caratteristiche etologiche e, quindi, alla loro natura, tanto che venti di essi erano morti. L’avifauna era illegalmente detenuta per essere successivamente posta in commercio ed avrebbe potuto determinare un profitto di circa 20.000 euro.
Sia l’uccellagione che le gabbie, sono state poste sotto sequestro e R.F., con precedenti specifici, è stato denunciato all’A.G. per rispondere dei reati di “ricettazione, maltrattamento ed uccisione di animali e per la violazione della legge sulla caccia”.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i 550 esemplari sono stati liberati e reimmessi in natura.
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