“Blue Whale”. Ancora allarmi, fortunatamente a vuoto. Denunciato un maggiorenne
Roma, 27 maggio 2017 – È purtroppo in voga fra i giovani il “Blue Whale”, il gioco diffuso sul web che coinvolge molti ragazzini. L’inspiegabile assurdo della “balena blu“, è la violenza del gioco: cinquanta livelli che culminerebbero tutti con la richiesta del “curatore” (il tutor che dà le regole a chi decide di giocare) di suicidarsi, mentre un amico filma i suoi ultimi istanti di vita.
Negli ultimi giorni, sono tre i casi di cronaca che hanno richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine, fortunatamente per falsi allarmi.
Nel primo episodio, l’allarme è stato dato da uno dei gestori di telefonia mobile dopo che, un Sms, scritto da un’adolescente ad un numero fatto a caso, annunciava il superamento di tutti i livelli del gioco “Blue Whale”, indicando così un possibile epilogo fatale. La febbrile attività informatica della sala operativa della Questura di Roma, permetteva di risalire ad un adolescente che veniva prontamente rintracciato a scuola, regolarmente in classe. Il ragazzo si dichiarava ignaro di quanto era avvenuto ed i poliziotti scoprivano che il testo era stato scritto, per gioco, da un suo compagno di classe che aveva trovato incustodito il cellulare ed aveva mandato l’Sms con i riferimenti al “Blue Whale”, ad un numero “occasionale”.
Sempre nella Capitale, più drammatica l’altra vicenda che ha visto protagonista un fanciullo. Questi aveva fatto intendere ai famigliari di essere in una fase avanzata del gioco, mostrando furtivamente una balena disegnata su un braccio. Preoccupati, i genitori chiamavano il “112”. Immediato l’intervento degli Agenti del Commissariato di zona, coadiuvati da personale specializzato in disagio giovanile. Si accertava così che la “balena” era solo disegnata con un pennarello e la messa in scena era stata posta in essere dal minore per attirare l’attenzione dei congiunti. Il ragazzo, con il consenso dei genitori, è stato trasferito ad un centro specialistico per gli accertamenti clinici e supportare il minore nella fase di crisi adolescenziale.
Il terzo caso è avvenuto a Serino, in provincia di Avellino, con annuncio su un social network: “aveva partecipato al gioco “Blue Whale” ed era “finalmente” giunto al 50° giorno. Ma non poteva mettere in atto l’insano gesto perché il luogo prescelto aveva una scarsa copertura di segnale per il collegamento ad internet e pertanto non riusciva a ricevere le indicazioni dal “curatore”. La segnalazione, alle 2 di notte, giungeva ai Carabinieri della Centrale Operativa di Avellino che, risalita all’identità e indirizzo dell’autore dell’annuncio, lanciava l’allarme ai Carabinieri della locale Stazione. Il Maresciallo Michele Liccardi, con i suoi uomini, si precipitavano a casa dell’interessato il quale, dormiva tranquillamente nel suo letto. I Carabinieri accertavano che il 26enne operaio, senza aver lontanamente immaginato quanto avrebbe provocato, per scherzo aveva postato l’annuncio ed era andato a dormire. Così i Carabinieri, glie lo hanno spiegato bene, denunciandolo in stato di libertà, in quanto ritenuto responsabile del reato di “procurato allarme“.