Mentre giungeva l’ambulanza richiesta dagli agenti, il malcapitato raccontava ai poliziotti che era stato picchiato dal suo “protettore”, G.A., 49enne americano, per gli scarsi guadagni provenienti dalla sua attività di prostituzione, fornendo la descrizione dettagliata dell’individuo che, dopo averlo malmenato, si era allontanato.
Mentre l’ambulanza portava via il ferito, le autoradio di ponevano alla ricerca dell’americano.
I poliziotti, perlustrando le vie limitrofe, individuavano l’uomo che, alla vista della Polizia, si dava alla fuga ma veniva raggiunto dagli agenti.
G.A., allora, estraeva dalla tasca dei pantaloni un lungo oggetto metallico brandendolo come un coltello ed intimava loro di non avvicinarsi.
Richiedendo l’ausilio di altri equipaggi, gli agenti tentavano di calmarlo ma l’americano
si scagliava contro di loro per colpirli. Sopraggiunta una volante, i poliziotti riuscivano a disarmarlo e, nonostante l’energumeno li colpisse con calci e pugni, riuscivano ad immobilizzarlo.
Accompagnato al Commissariato di Ponte Milvio, dopo aver ricevuto la regolare denuncia da parte del transessuale ed essersi fatti tutti refertare, il 49enne veniva tratto in arresto per rispondere dei reati di “di sfruttamento della prostituzione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale” e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.