(foto Ansa)
Milano, 24 gennaio 2017 – Nela Ionica Drosu, romena di etnia rom, nel novembre 2014 aveva dichiarato ai medici di avere perso il bambino che aspettava (era al sesto mese di gravidanza) a causa di una manganellata ricevuta alcuni giorni prima da un Agente di Polizia in occasione di tafferugli scoppiati nel corso di una manifestazione contro gli sgomberi di case occupate a Milano.
Ieri il processo dinanzi alla decima sezione penale del Tribunale di Milano che, dopo aver esaminato atti e prove, ha condannato Nela Ionica Drosu alla pena di anni 2 e 2 mesi di reclusione riqualificando il reato da “calunnia” in “simulazione di reato”. Con la sentenza, è stata condannata alla pena di mesi otto, anche sua sorella.