L’indagine è scaturita dalla denuncia di una ragazza, acquisita nel corso dei controlli effettuati in alcuni locali del centro.
L’ “associazione culturale”, situata a pochi passi dal Colosseo, di fatto era un locale allestito come un vero e proprio club Privè gestito dai due coniugi.
Una “Casa della prostituzione” multietnica, al cui interno venivano sfruttate ragazze di varie nazionalità e dove, all’occorrenza, potevano svolgersi anche scambi di coppia.
Questo il quadro emerso nel corso delle indagini svolte dai poliziotti della Questura di Roma e che hanno “documentato” quanto avveniva all’interno del locale pubblico nel corso di diversi sopralluoghi, elementi questi che hanno portato all’arresto dei due coniugi ed al sequestro e conseguente chiusura dell’esercizio.