Con i “jammer” disattivavano gli antifurti satellitari e poi cannibalizzavano le auto
Pomezia – Nel corso dei predisposti controlli dei capannoni industriali in disuso in località Santa Palomba effettuati nell’assolata ora di pranzo, nel transitare per via delle Albicocche, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Pomezia, comandata dal Capitano Marco Spaziani, notavano a distanza un movimento di persone.
I militari dell’Arma, richiesti rinforzi, si avvicinavano con circospezione al capannone sorprendendo all’interno otto persone, di cui due romani rispettivamente di 40 e 68, entrambi con precedenti, e sei cittadini romeni, di età compresa tra i 21 e i 57 anni, perlopiù già noti alle forze dell’ordine, tutte intente a smontare una Bmw serie 1 e una Fiat Panda, risultate rubate qualche ora prima mentre nel locale erano presenti scocche e parti di altri autoveicoli di altre marche e modelli, già cannibalizzati. La banda, come in una catena di “smontaggio”, catalogava i pezzi smontati caricandoli su due furgoni e registrandoli, come una “bolla di accompagno” e pronti per la consegna, dei quali sono in corso accertamenti per stabilirne la provenienza. Fra l’ingente materiale rinvenuto, i Carabinieri trovavano anche due dispositivi “Jammer”, apparecchi che vengono utilizzati per inibire le frequenze degli antifurti satellitari eventualmente installati a bordo delle auto durante i furti. Gli otto arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria dovendo rispondere di “riciclaggio”.