Con un telefonino rubato scattano foto che vengono automaticamente inviate al pc della vittima
ROMA – I Carabinieri del Nucleo Corte di Cassazione hanno rintracciato un telefonino rubato qualche mese fa ad un impiegato romano di 46 anni grazie alle foto dei volti che gli utilizzatori si sono scattati a vicenda.
Tre persone sono state denunciate in stato di libertà, un cittadino romeno di 27 anni, una cittadina romena di 25 anni ed una 35enne di Roma, identificate proprio dalle foto che, grazie ad un software installato sul telefonino, giungevano sul pc della vittima e che questa ha fornito ai Carabinieri. Recuperato anche il “melafonino” trovato nella loro abitazione di via dell’Archeologia dove i Carabinieri, ieri sera hanno fatto irruzione, insieme ai colleghi della Stazione di Roma Tor Bella Monaca. L’impiegato romano, dopo il furto ha cominciato a ricevere le foto degli utilizzatori del suo telefono rubato e si è rivolto ai Carabinieri del Nucleo Corte di Cassazione – ove peraltro lo stesso lavora – che dopo una breve indagine sono arrivati ai tre denunciati, recuperando il “melafonino”. All’interno dell’abitazione c’era anche un 20enne cittadino romeno, con diversi precedenti, colpito da un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale e trovato in possesso di una carta di identità romena falsa che è stato arrestato. Questa mattina, il ventenne, che dovrà rispondere anche di false dichiarazioni a Pubblico Ufficiale sulla sua identità e possesso di documenti di identificazione falsi, è stato condotto presso le aule di piazzale Clodio dove è stato convalidato l’arresto ed è stato tradotto in carcere in attesa di giudizio.