Coronavirus – Mascherine protettive sequestrate prive di requisiti
Coronavirus – Sequestrate, nel territorio nazionale, circa 170.000 tra kit per la diagnosi del Covid-19 e mascherine protettive prive di requisiti
Mascherine protettive sequestrate – Continua incessante la lotta della Guardia di Finanza per fronteggiare l’emergenza sanitaria connessa al Coronavirus, intervenendo al fine di scongiurare manovre speculative ma, soprattutto sulla qualità delle mascherine protettive e dispositivi di protezione individuale (DPI) messe in vendita, che siano provviste della scheda tecnica del prodotto o della certificazione o autocertificazione delle caratteristiche. L’attività delle Forze dell’Ordine sotto l’emergenza del Coronavirus prosegue incessantemente nonostante anche le perdite di qualcuno caduto sul campo tra Polizia e Carabinieri.
Mascherine protettive sequestrate a Reggio Calabria
La Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nell’ambito di un controllo eseguito da militari in forza alla 2 Compagnia di Gioia Tauro nei confronti di un Centro di Analisi Biochimiche della Piana, venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro cautelare 900 kit per la diagnosi del virus Covid-19, sprovvisti di alcuna validazione da parte delle Autorità sanitarie Nazionali, così come mancanti di certificazione CE, posti in vendita anche attraverso un sito web dedicato, in violazione ad ulteriori disposizione di legge.
Al titolare del Laboratorio è stata inoltre contestata la violazione della specifica fattispecie prevista dalle Direttive CE, punita con la sanzione amministrativa per la violazione del comma 3 dell’art. 19 del D.Lgs. 08/09/2000 “Attuazione della direttiva 98/79/CE relativa ai dispositivi medico-diagnostici in vitro”. La vendita a cittadini ignari ed impauriti di dispositivi per i quali non è provata in alcun modo l’efficacia, pongono in serio pericolo la salute e l’incolumità pubblica, in quanto il responso di negatività del test, avrebbe potuto in ipotesi consegnare “patenti” di estraneità al contagio a soggetti che avrebbero così potuto contribuire alla diffusione del virus.
Mascherine protettive sequestrate a Firenze
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno sequestrato, nel capoluogo toscano e nei comuni limitrofi, oltre 137.000 tra mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (DPI) del tipo FFP2 e FFP3 presso rivenditori finali, intermediari e importatori a causa della mancanza della scheda tecnica del prodotto o della certificazione o autocertificazione delle caratteristiche.
Mascherine protettive sequestrate, il primo caso
Un primo sequestro di circa 1.600 mascherine del tipo FFP3, le più filtranti, alcune delle quali vendute da alcune farmacie fiorentine e del nord Italia in semplici involucri in plastica, senza alcuna indicazione per l’utilizzo e con ricarico dell’800% rispetto al prezzo di importazione, in violazione del regolamento comunitario 9 marzo 2016 nr. 2016/425/UE, relativo agli obblighi di certificazione e informazione dei DPI. Anche i successivi accertamenti, svolti presso l’intermediario – che ne aveva ancora 1.400 in magazzino in ragione della propria attività – e presso l’importatore al quale lo stesso si era rivolto, hanno fatto emergere la mancanza assoluta, anche all’origine, della scheda tecnica e della certificazione.
Mascherine protettive controlli
Mentre altro personale, impiegato nei controlli stradali per verificare l’osservanza delle misure restrittive alla circolazione volte al contenimento del coronavirus, hanno notato una persona intenta a trasbordare alcuni pacchi da un furgone a un’autovettura che, a seguito di verifica, contenevano 18.000 mascherine con una certificazione non rispondente al prodotto.
L’intensificazione dei servizi a tutela dei consumatori, con particolare riferimento all’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha altresì permesso di intercettare alcune spedizioni di mascherine destinate alla vendita, tutte prive di schede tecniche o documentazione e, in un caso relativo a una partita di 8.000 dispositivi, anche prive di fatturazione, in violazione del d.lgs. n. 46/1997, concernente la valutazione della conformità dei dispositivi medici, e del d.lgs. n. 475/1992, relativo ai requisiti essenziali di sicurezza e funzionalità dei dispositivi di protezione individuale.
Sequestrate mascherine protettive a Taranto
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, per fronteggiare l’emergenza sanitaria connessa al rischio da contagio da virus “COVID-19” hanno orientato la propria attività all’acquisizione di elementi utili per la determinazione dei prezzi di acquisto e di vendita praticati prima e durante la pandemia, al fine di scongiurare possibili manovre speculative.
I Finanzieri hanno sottoposto a controllo esercizi commerciali che ponevano in vendita dispositivi di protezione individuale (DPI) utilizzati per la profilassi tesa a contenere il contagio da CODIV-19 al fine di valutarne le oscillazioni di prezzo in relazione alla notoria difficoltà di reperimento in questo periodo.
Attività di controllo, denunce e sequestri
Dai riscontri è stato accertato che la variazione in aumento dei prezzi in termini percentuali oscillava tra il 700% e il 1500% circa. Mascherine che nel 2019 costavano 0,50 centesimi di Euro ora, in piena crisi sanitaria, venivano proposte in vendita agli Enti pubblici ad oltre 5 €
il pezzo ed ai privati anche a 35 €, prezzi frutto di una evidente attività speculativa.
Al termine delle attività di controllo erano state denunciate alla A.G. locale 8 persone (titolari di attività) per il reato di cui all’art. 501-bis del c.p. (manovre speculative su merci) procedendo al sequestro di circa 7000 D.P.I.
Decreto di perquisizione e sequestro mascherine protettive
Sulla base dei dati forniti dalle Fiamme Gialle, la Procura della Repubblica di Taranto ha emesso un decreto di perquisizione a firma del Procuratore Aggiunto Maurizio Carbone e del Sostituto Procuratore Lucia Isceri, finalizzato al sequestro di tutte le mascherine pronte per la commercializzazione nella disponibilità del fornitore degli esercizi commerciali tarantini denunciati per aver praticato prezzi esorbitanti rispetto a quelli pre emergenza COVID19.
Il provvedimento, con la collaborazione dei competenti Comandi Territoriali, è stato eseguito presso le 15 sedi ubicate sul territorio nazionale della società avente sede legale a Milano e sedi secondarie in Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia e Marche.
All’esito delle attività ulteriori 13.000 mascherine protettive sequestrate identificabili con le sigle FFP1, FFP2, FFP3.