Arabia Saudita: prima volta sport in scuola femminile
Istituto Gedda gioca a volley, costruisce impianti sportivi
Arabia, 19 maggio (ansa) – Scende in campo la prima scuola pubblica femminile dell’Arabia Saudita e lo fa con un torneo di pallavolo dopo aver realizzato strutture sportive non solo per il volley, ma anche per la pallacanestro, il tennis e l’hockey.
Un salto – quello delle studentesse e delle donne saudite nello sport – a lungo atteso e voluto, e che aveva visto una prima ufficiale apertura ad aprile, quando il Consiglio della Shura, organismo politico consultivo composto quasi esclusivamente da uomini, aveva votato 92 a 18 in favore dell’abrogazione del divieto di praticare discipline sportive all’interno delle scuole pubbliche femminili.
Il Consiglio si era basato sulla dichiarazione di una prominente figura religiosa, il mufti Abdul Aziz bin Baz, il quale aveva sostenuto che “le donne possono praticare sport purchè nei limiti della legge islamica”. Rispetto, dunque, innanzitutto dell’abbigliamento, non provocatorio, e con il capo coperto.
Apertura colta immediatamente dall’Istituto Amal di Gedda, città sul Mar Rosso tra le più liberali del regno petrolifero.
Il primo colpo all’ultra-conservatrice monarchia wahhabita che ancora nega il diritto di guida e di voto alle donne, era giunto in occasione delle Olimpiadi del 2012: sotto la pressione del Comitato olimpico e della comunità internazionale perchè Riad ponesse fine all’anacronistico veto contrario allo spirito inclusivo e anti-discriminatorio dei Giochi, l’Arabia Saudita inviò due atlete in sua rappresentanza, la mezzofondista Sarah Attar e la judoka Wojdan Shaherkani. Lo stesso anno in cui anche il vicino emirato del Qatar mandò le sue prime atlete, la velocista Nur Al Maliki e Nada Arkaji, nuotatrice.
Spenti riflettori e clamori, attivisti sauditi ed associazioni per i diritti umani internazionali si erano però affrettati a sottolineare che la partecipazione alle Olimpiadi di una manciata di atlete non risolveva affatto il problema del divieto di praticare sport per le donne in Arabia Saudita.
Nel curriculum scolastico delle studentesse saudite infatti educazione fisica non compariva come materia, non esistevano circoli sportivi per donne nè palestre femminili, allenarsi o giocare all’aperto era fuori questione. Ed anche fuori legge, sebbene si fossero trovati escamotage per permettere alle ragazze di fare un pò di sport o di giocare partite lontane da occhi indiscreti. Da oggi, per le studentesse dell’Istituto Amal e delle altre scuole del regno, non sarà più necessario nascondersi.