I jihadisti sarebbero pronti a colpire la Gran Bretagna
Londra, 24 agosto – (ansa) Lotta senza quartiere contro ‘John’, l’assassino di Jim Foley, che secondo il Sunday Times è stato identificato dai servizi britannici, e i suoi compagni jihadisti cresciuti in Gb. “Dobbiamo fermarli. Dobbiamo impedire che continuino a partire da qui per combattere in Siria e Iraq”. E per questo ”dobbiamo usare tutti i mezzi che la legge ci consente”. E’ un impegno e una promessa quella che il ministro britannico degli Interni, Theresa May, mette nero su bianco oggi in un articolo a sua firma sul Daily Telegraph, annunciando l’inasprimento di misure per affrontare la minaccia dei jihadismo cresciuto ‘in casa’. La responsabile dell’Home Office interviene in prima persona dopo che l’allarme e’ tornato alto a Londra diventata il cuore dell’inchiesta che mobilita Scotland Yard e servizi di intelligence alla ricerca di ‘John il jihadista’, il miliziano dall’accento inglese che compare nel video dell’esecuzione di Foley.
Così il Regno Unito si prepara a moltiplicare i ricorsi alla cosiddetta ‘prerogativa reale’ che permette al governo di ritirare il passaporto a chi intende uscire dal Paese per partecipare ad attività terroristiche, ma anche ad introdurre misure contro gli estremisti non direttamente coinvolti con il terrorismo. La premessa, avverte May, è che la la lotta contro il terrorismo “continuerà per decenni”. Il suo ministero sta dunque preparando una nuova legge che prevede i cosiddetti ‘Aspo’ (anti-social behaviour orders, restrizioni a soggetti con comportamenti pericolosi) per fermare estremisti e predicatori radicali, le cui tesi non costituiscono un reato per le norme vigenti. Il ministro annuncia inoltre che renderà illegale l’adesione a gruppi con ideologie violente, anche se non coinvolti in attività terroristiche.
E anche scuole e organismi locali saranno tenuti a combattere l’estremismo. “Siamo nel pieno di una battaglia generazionale contro un’ideologia estremista di morte”, sottolinea Theresa May, manifestando quindi la consapevolezza che bisogna dare un segnale subito ad un’opinione pubblica scossa, senza aspettare la riapertura del parlamento il primo settembre. Il premier David Cameron rimane sotto tiro nonostante sia tornato in vacanza dopo una serie di riunioni urgenti. Resta in Cornovaglia con la famiglia, suscitando non poche polemiche (oggi diversi giornali pubblicano in prima pagina la foto del premier che fa surf). Ma Downing Street rassicura: e’ sempre raggiungibile e ha la situazione sotto controllo.
A Londra intanto ci sarebbero anche agenti dell’Fbi ad affiancare l’intelligence britannica e Scotland Yard impegnati nel tentativo di individuare ‘John il jihadista’. “Il cerchio si sta chiudendo”, spiega uno 007 dell’MI5 al Times. Il raggio delle indagini si e’ “significativamente ristretto”, emerge ancora. Sono indagini delicate, condotte con discrezione e da cui trapelano pochi dettagli, la stampa tuttavia avanza alcune ipotesi: secondo il Sun la caccia a ‘John’ e ai suoi complici detti i ‘Beatles’ potrebbe puntare su tre nomi. Rispunta cosi’ quello di Abdel Majed Abdel Bary, ex rapper di 23 anni partito lo scorso anno da Londra per la Siria a combattere. Di lui si era gia’ parlato perche’ si sospetta sia il giovane ritratto in una foto recentemente circolata sui social network con in mano una testa decapitata. Bary potrebbe essere il leader di un feroce trio che si fa chiamare ‘i Leoni’, insieme con Abu Hussein al-Britani di Birmingham e Abu Abdullah a Britani di Portsmouth, entrambi ventenni.