Tolosa, 14 marzo ore 18:25 – (ansa) Sono spaventati e sotto shock i bambini della prima media della scuola Vauquelin di Tolosa. Mercoledì scorso, come molti altri coetanei, hanno visto su tutti i media il nuovo video dell’Isis, in cui un ragazzino di appena 12 anni spara in fronte a un ostaggio. E lo hanno riconosciuto: il ‘boia bambino’ era un loro compagno di classe. “E’ Ryan”, hanno detto ai genitori che a loro volta hanno avvertito le autorità. Manca ancora una conferma ufficiale, ma secondo i ragazzi si tratta proprio di quel bambino sparito da marzo 2014 dalla scuola elementare Les Vergers. Un bambino che tutti ricordano come “adorabile” e “bravo alunno” e che, solo un anno dopo, è riapparso armato e addestrato alla crudeltà.
Nel filmato dei jihadisti, Ryan indossa una mimetica e un cappuccio scuro sulla testa. A volto scoperto e a sangue freddo uccide a colpi di pistola un arabo israeliano di 19 anni, Muhammad Said Ismail Musallam, accusato dai miliziani dello Stato islamico di essere una spia del Mossad.
In piedi accanto a lui un jihadista adulto, già riconosciuto come Sabri Essid, fratellastro di Mohammed Merah, il “killer di Tolosa” che tre anni fa seminò il terrore nel sud della Francia, uccidendo sette persone in diversi attacchi, compresi tre bambini di una scuola ebraica. Nel video Essid – già noto agli 007 francesi e scarcerato nel 2010 dopo quattro anni di prigione – minaccia la Francia e Israele parlando francese con un “accento di Tolosa”. Secondo fonti di polizia, citate dai media francesi, il bambino potrebbe essere suo figliastro. Ryan sarebbe infatti partito un anno fa con sua madre ed Essid, e i loro altri tre figli piccoli (due gemelline di venti mesi e un neonato), prima verso la Spagna, poi la Turchia, per raggiungere infine la Siria. Due mesi dopo, anche la sorella di Merah, Souad (la loro madre aveva sposato il padre di Essid), avrebbe intrapreso lo stesso viaggio con i suoi quattro figli. Solo due hanno fatto rientro in Francia.
Intanto ci si interroga sull’accessibilità dei video di propaganda dell’Isis, specie tra i giovanissimi, in un Paese che ha visto partire negli ultimi mesi centinaia di aspiranti jihadisti per la Siria.
“I video circolano su tutti i social network. E’ difficile per i genitori impedire che i ragazzi li vedano”, dice Jacques Caillaut, dirigente scolastico citato da Le Figaro, riferendo di bambini scioccati e confusi.
Alcuni alunni – hanno raccontato le madri al sito di La Depeche – temono cosa potrebbe succedere se Ryan dovesse tornare a Tolosa, altri hanno chiesto “perché non ha sparato sui cattivi? Poteva scappare!”.
Un team di psicologi, medici ed educatori sta cercando di aiutare alunni e genitori a capire quanto accaduto. E a rispondere alle loro paure.