É ormai ben noto che, con le sue politiche di non sicurezza, Bruxelles è diventata il crocevia del terrorismo. Ora, la capitale belga, ha predisposto la “militarizzazione” della città, dislocando soldati armati nel tentativo di proteggere gli elettori.
Così, ieri sera, a Boulevard Emile Jacqmain, non molto lontano dalla turistica Grand Place, in pieno centro, il solito uomo armato di coltello o machete, di nazionalità somala, al grido di ‘Allah Akhbar’, si è lanciato contro i tre soldati di servizio, colpendone due, rispettivamente ad una mano ed al volto. La reazione dei militari è stata immediata e l’individuo è stato abbattuto.
La procura lo sta trattando come un episodio di terrorismo, ma “isolato”. Inoltre, “l’attentatore, secondo quanto emerso finora, non era conosciuto per legami con l’estremismo islamico”.
Sempre nella capitale belga, in serata, è stata lanciata una bottiglia incendiaria contro un commissariato di Polizia, procurando fortunatamente lievi danni. L’aggressore si è dileguato.
Il premier belga, Charles Michel, ha espresso, in un tweet letto dai suoi comitati elettorali, “tutta la solidarietà del Paese ai nostri soldati. I nostri servizi di sicurezza rimangono in allerta. Stiamo seguendo la situazione da vicino”.
A Londra, invece, un uomo armato di coltello, ha ferito due poliziotti in servizio fuori da Buckingham Palace ed è stato arrestato. I due poliziotti, ha dichiarato la Metropolitan Police, sono rimasti feriti mentre bloccavano l’uomo, armato di coltello, e sono stati medicati sul posto, senza che si rendesse necessario un ricovero.
Con il solito humor inglese, si parla di “aggressione e lesioni personali”, non di terrorismo. Intanto, forse, anche gli inglesi lo hanno capito ed ora sono comparsi diversi mezzi della polizia dinanzi la residenza reale.
Grazie alle disastrose scelte di politici che hanno ignorato gli appelli lanciati dai Papa San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sull’emigrazione ed aiuti nei paesi d’origine facendo cessare le guerre (fonte di guadagno per le fabbriche di armi!), agendo con una falsa incontrollata accoglienza, hanno permesso ai terroristi di girare ed operare tranquillamente ovunque decidano. Se non fossero gravi episodi di sangue che ormai stanno sconvolgendo l’Europa, verrebbe da sorridere seppure amaramente.
Poi, diventa incredibile sentir parlare di “episodio di terrorismo, ma isolato”. Inoltre, “l’attentatore, secondo quanto emerso finora, non era conosciuto per legami con l’estremismo islamico”, come se il criminale dovesse essere iscritto all’associazione criminale con tanto di tessera e pagina facebook; il non avere un precedente non esclude possa aver commesso altre azioni ma solo essere stato abbastanza fortunato/furbo da non essere scoperto. La più stupida riprova dell’esistenza di complici, è il lancio della bottiglia incendiaria contro il comando di Polizia. Tranne che vogliamo credere che a farlo, sia stato il terrorista “isolato”, resuscitato e anzichè andare dalle 70 vergini, sia sceso dal tavolo dell’obitorio per compiere l’ulteriore azione terroristica!
É poi bello il tweet del premier belga, Charles Michel che rende partecipi i suoi elettori di “tutta la solidarietà del Paese ai nostri soldati. I nostri servizi di sicurezza rimangono in allerta. Stiamo seguendo la situazione da vicino”. Non è chiaro però “quanto da vicino”, se è andato sul posto o scrive dall’ufficio ben protetto; se gira senza scorta come tutti i comuni cittadini o, come in Italia, fruisce del servizio di vigilanza pagato dallo Stato nonostante percepisca un più che lauto stipendio, col quale, se ha paura, può pagarsi dei “gorilla” come fanno gli imprenditori privati, visto che nessuno gli ha imposto di fare il politico e quindi non andare a lavorare e per essere eletto ha dato la sua candidatura sostenendo e girando per farsi la propaganda elettorale